Home Costume e società 27 gennaio, Sciopero Generale. Unicobas Scuola si sfoga su Facebook

27 gennaio, Sciopero Generale. Unicobas Scuola si sfoga su Facebook

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E’ cominciata la ”Fase 2” per il governo Monti anche se il Premier non ama parlare di ”Fase 2”, ma considera liberalizzazioni, lavoro ed ammortizzatori come riforme già seminate nel decreto ”Salva Italia”. A tenergli il fiato sul collo sono i sindacati che, in questi giorni di festa, fanno sapere che al momento vedono ”solo annunci”. Secondo loro è tutt’altro che chiusa la ”Fase1” e insistono affinchè si eseguano modifiche sulle pensioni e patrimoniale e intimano a Monti di essere consultati.

Su Facebook arriva lo sfogo di Unicobas Scuola.

Ne riportiamo una parte.

 E’ ora di dire no e di ribellarsi.

Ti riducono il potere d’acquisto ed il valore reale di pensioni e salari, a te che non evadi un euro, ma non fanno nulla per recuperare i 120 miliardi annui di evasione fiscale.

Ti fanno pagare le tasse sulla prima casa dopo che ti costringono ad acquistarla perché ti sfrattano e perché non ci sono abitazioni in affitto, mentre evitano di introdurre una vera patrimoniale a quel 10% di ricchi che possiedono il 50% della ricchezza del paese.

Ti aumentano l’IVA, l’Irpef locale, i ticket sanitari e le accise sulla benzina mentre l’inflazione è già al 3,5% ed erode la tua busta paga, mentre la tua pensione, i contratti e il tuo salario sono bloccati, mentre ti licenziano, sei precario, in cassa-integrazione o in mobilità.

Ti allungano l’età pensionabile e ti costringono a lavorare di più proprio quando sei più stanco e vedevi la linea del “traguardo” e lasciano così tuo figlio e tuo nipote nel dramma della disoccupazione e della precarietà.

Il nuovo Governo non farà nulla per modificare le controriforme della Scuola e dell’Università prodotte dalla Gelmini, della quale Monti ha addirittura tessuto le lodi.

Ti prendono in giro dicendoti che sei un privilegiato perché ti è rimasto ancora un salario e qualche diritto sul posto di lavoro, perché non possono licenziarti senza un valido motivo e ti promettono con feroce e inaudita strumentalità che tuo figlio troverà sicuramente un lavoro se permetterai al tuo padrone di poterti licenziare con più facilità.

Ti dicono che le aziende devono essere aiutate in un momento di crisi come l’attuale e mentre a te aumentano le tasse le riducono alle aziende; così Marchionne, dopo aver deindustrializzato interi territori, esteso l’accordo Pomigliano in tutto il gruppo Fiat e nelle aziende metalmeccaniche collegate, cancellato il contratto nazionale ed impresso una svolta autoritaria nelle relazioni sindacali, riesce anche a portare più soldi e più fabbriche all’estero.

Ti raccontano che Cgil, Cisl e Uil stanno opponendosi alle manovre del governo Monti e vogliono farti dimenticare che il 28 giugno 2011 hanno sottoscritto un accordo con Confindustria che ha “autorizzato” il governo Berlusconi ad approvare il famigerato art. 8 che distrugge diritti e contratto nazionale.

Ti chiedono di scioperare solo per qualche ora, per ottenere modifiche marginali alle misure del governo e senza un reale progetto complessivo e alternativo, perché l’obiettivo della Cgil è quello di tornare alla concertazione e quello di Cisl e Uil alla “collaborazione” dell’ex ministro “amico” Sacconi.

Ti vogliono convincere che questo è un governo tecnico, serio, che è nato per “salvare l’Italia” mentre le misure adottate da Monti sono in perfetta continuità con quelle di Berlusconi e ci porteranno alle stesse condizioni della Grecia.

Il 27 gennaio sindacati, studenti, lavoratori e pensionati scenderanno in piazza per far sentire la loro voce con una grande manifestazione a Roma.