Il Natale è alle porte. L’albero è addobbato e il presepe è pronto. La piccola mangiatoia è lì, ancora vuota, nell’attesa che la mezzanotte del 24 dicembre si riempia metaforicamente del piccolo fagottino con le braccia spalancate verso il mondo. Non solo simbolo, metafora, allegoria, ma certezza di una speranza.
Ai piedi di quell’albero o presepio, tanti involucri colorati, contenenti piccoli desideri, scatole emozionali, sorrisi bambini. I regali. Quelli ricevuti da Babbo Natale o, con più disincanto, da mamma e papà, dai nonni, dagli zii, da fratelli, sorelle o chicchessia…
Ovviamente ci sarà chi ne riceverà di più e chi, invece, di meno. E chi ne riceverà anche da chi non se l’aspetta. E’ il caso delle donne anglosassoni che quest’anno, accanto al panettone, riceveranno anche un piccolo pacchettino, omaggio dell’ Organo Consultivo inglese sulla Gravidanza, contenente la pillola abortiva.
Beh, certo, l’organo consultivo, termometro dei tempi, ha la certezza che per le feste ci si “darà dentro di brutto” e, ovviamente, senza farsi alcun problema. E allora, proprio per far sì che non si “rovinino” le festività con una gravidanza indesiderata, ha pensato bene di omaggiare tutte le donne in età fertile con “il più semplice dei rimedi”, la pillola abortiva. Tipo un digestivo a fine pasto. Una sorta di Alka-Seltzer dopo un’abbuffata senza precedenti …
Negli Stati Uniti, invece, eliminati Bin Laden e Gheddafi, la primaria preoccupazione si è focalizzata sul fatto che Siri, il sistema di riconoscimento vocale dell’ iPhone 4s, il cosiddetto “assistente vocale”, sembra non sia in grado di dare indicazioni sulle cliniche in cui si pratica l’aborto. Un vero dramma che ha scatenato le ire ed i risentimenti di un blog abortista, The Abortioneers, secondo il quale il software della Mela morsicata sarebbe il frutto di un programma politico di stampo conservatore… Una querelle talmente sentita da costringere la casa di Cupertino a far rilasciare dal suo portavoce una dichiarazione con la quale ci si scusa poichè “non si tratta di omissioni volontarie dirette a offendere qualcuno.”. Da una applicazione l’attacco al progressismo?
Mah.. i dubbi sono leciti… E i due episodi, quello anglosassone e quello americano, di dubbi ne fanno sorgere di sicuro! A prescindere dalle posizioni pro o anti abortiste ed evitando qualsiasi germoglio di moralismo, se ci soffermiamo un attimo a riflettere, ci appare palese che dietro una boriosa parvenza di neutralità vi sia un’induzione a fare delle scelte pro aborto. Ma la cosa che lascia ancor più perplessi e che ci fa pensare ad una vera e propria perdita della coscienza (proprio nel senso che il cervello si avvia a grandi passi verso uno stato d’inerzia comatosa) è che qualcuno pretende che un sistema cibernetico, ovvero un programmino per smartphone, diventi assistente e consigliere in una questione seria ed emotivamente complicata come quella della decisione di interrompere una gravidanza. Non è importante avere un supporto psicologico, un appoggio emotivo, un confronto umano con specialisti o con le persone care. Non è importante un confronto responsabile ed un serio percorso socio-assistenziale… Per alcuni l’unica cosa importante è che un software installato su un telefonino ci sappia indicare immediatamente una clinica dove poter praticare l’aborto… Se non è perdita di coscienza questa, allora….
Dato che l’articolo usa l’espressione “il più semplice dei rimedi” per parlare di aborto, si squalifica da solo.