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Manovra, dopo la stangata arriva lo sciopero

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La manovra comincia a far sentire i suoi effetti. Era inevitabile! Tra i primi a risentirne ci sono i prezzi dei carburanti. Su questi ultimi si ripercuote immediatamente lo “shock accise”, come scrive Staffetta Quotidiana: i prezzi di tutte le compagnie sono aumentati in media di 9,9 cent sulla benzina, di 13,6 sul gasolio e di 2,6 centesimi sul Gpl. Sulla benzina Eni, Tamoil e TotalErg hanno aumentato i prezzi di 10 cent, mentre sul gasolio, Eni, Shell e Tamoil hanno rialzato di 13,6 cent.

Con l’ennesima “maxi stangata” sui carburanti gli italiani alla guida sono diventati “i più tartassati d’Europa”. Lo afferma il Codacons alla luce dei rincari di benzina e diesel dovuti all’aumento delle accise deciso nella manovra. “Dopo l’entrata in vigore del decreto Salva Italia – sottolinea l’associazione dei consumatori in un nota – sono gli automobilisti a non salvarsi. Si tratta del quattordicesimo provvedimento preso a danno degli automobilisti in questa legislatura, un record storico e, probabilmente, mondiale. Dopo le 12 misure prese da Tremonti e Berlusconi, infatti, Monti ha deciso l’aumento delle accise e quello del bollo per i veicoli di maggiore cilindrata”. Il Codacons chiede quindi che il nuovo ministro dello Sviluppo Corrado Passera intervenga “almeno liberalizzando il settore con misure serie, ben diverse da quelle ridicole previste dall’art. 28 della legge n. 111/2011″ e si interroga provocatoriamente “se sia entrata in vigore la manovra di Monti o l’ennesima manovra di Berlusconi, dal momento che il decreto ripercorre tutti gli errori delle precedenti manovre di luglio e agosto che avranno effetti recessivi sui consumi già stagnanti”.

Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero unitario contro la manovra di tre ore per lunedi’ 12 dicembre. E’ quanto emerso dall’incontro di questa mattina dei tre segretari generali dei sindacati. Nei giorni scorsi Cisl e Uil avevano proclamato due ore di sciopero per lunedì e la Cgil quattro ore di sciopero per la stessa giornata. Nella riunione di oggi è stata definita un’iniziativa comune definendo tre ore di sciopero con presidi davanti alle prefetture.

Per i servizi pubblici essenziali (come i trasporti) e il pubblico impiego lo sciopero generale unitario proclamato insieme da Cgil, Cisl e Uil non si terrà il prossimo 12 dicembre, ma probabilmente il 16. Lo riferiscono i segretari generali dei tre sindacati spiegando che la decisione dipende dalla necessità di preavviso per questi settori di attività.

A questo punto ci chiediamo: “Ma l’era Berlusconi è davvero terminata?”