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Milano: inquinamento ancora alto nonostante il blocco auto

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Nonostante i due giorni appena trascorsi, nei quali è stata bloccata la circolazione delle auto, Milano non ha riscontrato grandi risultati positivi ed in alcune zone, l’Arpa ha registrato dei valori di inquinamento superiori al limite  dei 50 microgrammi per metro cubo, precisamente nelle centraline di Pascal Città Studi (69), Senato (51), e Verziere (64), ma anche ad Arese e Limito di Pioltello.
Praticamente non esisteva una grande differenza con le zone della regione dove il blocco auto non era stato praticato.
La situazione è di sicuro molto complessa e sembra lontana un’efficiente risoluzione. Anche le condizioni atmosferiche non aiutano. Oggi, infatti, è prevista una perturbazione che ostacola l’accumulo dell’inquinamento ma già da domani la situazione diventa stabile per cui il rischio torna ad essere nuovamente alto.

Non mancano opinioni divergenti sui metodi adottati per contrastare la difficile situazione, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini afferma a riguardo: “Fermare il traffico nelle città contribuisce ad affrontare il tema ma non lo risolve. Cercherò di proporre la fattibilità di misure strutturali che riducano le sorgenti di emissione, come il rafforzamento del trasporto pubblico, il potenziamento delle ferrovie da città a città nel centro-nord, e poi c’è il tema del trasporto delle merci che viaggia per l’80% su gomma. Non è possibile affrontare il tema inquinamento, soprattutto nel periodo più critico, senza tener conto del trasporto merci”.

Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha invece una sua valutazione di questo metodo adottato per contrastare l’inquinamento, afferma infatti: “ha avuto un effetto positivo, è stata una scelta obbligata, necessaria e utile perché ieri tutte le centraline milanesi hanno registrato un calo del Pm10 rispetto al giorno precedente malgrado le condizioni meteo non fossero positive. Ricordo poi che stiamo proseguendo il programma di teleriscaldamento, ad oggi ne usufruiscono già 200 mila milanesi, e che stiamo intensificando l’impegno sulle caldaie per ridurre in modo strutturale l’inquinamento da riscaldamento. Tutti questi provvedimenti  sarebbero stati ancora più efficaci se, come noi abbiamo auspicato e come ci siamo sempre proposti di fare, l’area di applicazione fosse stata più estesa”.

L’impegno continuerà ad essere alto e si spera che la situazione possa vedere al più presto un miglioramento effettivo e duraturo.