Bella, giovane e poliedrica Sveva Alviti, ex modella che dopo anni trascorsi negli Stati Uniti è tornata in Italia dove ha deciso di dedicarsi completamente alla recitazione. All’ultimo Festival del cinema di Venezia è stato presentato Alice, il cortometraggio diretto da Roberto De Paolis del quale è co-protagonista. Il suo mito cinematografico è la grande Monica Vitti, alla quale si ispira, e proprio dal film da quest’ultima interpretato “Dramma della gelosia” di Ettore Scola è tratto il monologo che porterà in scena il 15 dicembre al Nuovo Teatro Colosseo per la rassegna Passpartù di Massimiliano Bruno. Con la sua disponibilità e gentilezza, ha risposto alle nostre domande:
La tua carriera di modella negli Stati Uniti ti ha portato grandi successi e soddisfazioni, come mai hai deciso di tornare in Italia e dedicarti al cinema?
Dopo essere stata a New York per nove anni, ero un pochino stufa della freneticità, avevo bisogno di tornare a casa e cominciare un nuovo percorso che è quello della recitazione, che potrei descrivere come un conoscere ed un conoscersi allo stesso tempo. Avevo bisogno di vivere in egual misura sia la mia famiglia, che avevo lasciato all’età di 17 anni, gli amici di un tempo e poi il cinema che è la mia passione.
Hai partecipato al Festival del cinema di Venezia con il cortometraggio Alice, del quale sei co-protagonista, presentato nella sezione Controcampo italiano, come descriveresti tale esperienza?
Dire meravigliosa è dire poco; abbiamo partecipato con un cortometraggio e non con un film ma non ho sentito alcuna differenza nel trattamento; non siamo arrivati primi ma secondi, anche se il nostro progetto ha ottenuto importanti riscontri e questo è un elemento fondamentale. Descrivere l’esperienza del festival? Potrei dire che mi sentivo nel posto giusto al momento giusto, un vero sogno: avere stilisti che volevano farmi indossare i loro abiti, attraversare il red carpet, la guest room, insomma era tutto una favola che sono stata felicissima di vivere. Ci voglio tornare con un film.
Il tuo mito è Monica Vitti, come è nata questa passione per lei?
Prima di tutto è un’attrice eclettica, un esempio da seguire, ha sempre vinto sia nei ruoli comici che in quelli drammatici; oltre al fatto che le somiglio anche fisicamente, mi rivedo molto in lei, nelle cose che dice; ad esempio in un documentario quando le veniva chiesto cosa fosse per lei essere attrice, rispose che ci si sente attrici, è qualcosa che si ha dentro, ed è proprio come la penso io. Certo sto studiando e sono ancora all’inizio, ma mi sto impegnando tantissimo.
Il monologo che porterai in scena è proprio tratto da un suo film, “Il dramma della gelosia” come mai questa scelta?
Volevo trovare un monologo divertente che fosse allo stesso tempo sia un omaggio a lei che un modo per far uscire la mia personalità. Il film inoltre, è sia comico che dark ed il monologo in questione è una sorta di presa in giro della psicanalisi; volevo mettermi in gioco e credo di esserci riuscita.
Il teatro per molti attori è considerato un elemento essenziale proprio perché permette un contatto diretto con il pubblico, tu cosa ne pensi?
Il teatro è un mix di emozioni, quando sali sul palcoscenico dentro pensi “ma chi me l’ha fatto fare” ma poi quando cominci a sentire il pubblico che è lì vicino a te, è meraviglioso. Ho studiato tanto il personaggio di Adelaide, la protagonista del film, che è molto diversa da me, sia fisicamente che come contesto sociale ma è proprio perchè mi sono impegnata tanto che sarà bellissimo vedere il lavoro svolto prendere vita.
Un importante progetto cinematografico con Virginia Von Zu Furstenberg bolle in pentola, potresti darci qualche anticipazione?
E’ un progetto molto importante: il film è sulla famiglia Agnelli ed io interpreterò sia la principessa Virginia Agnelli che la sua pronipote Virginia Von Zu Furstenberg, due donne anticonformiste, piene di una forza intrinseca, amate ed odiate allo stesso tempo e soprattutto due donne vissute in epoche diverse. Una esperienza molto interessante ma non posso svelarvi di più.