”Saldi” non sempre significa convenienza e risparmio e questo ormai era chiaro per tutti gli italiani e la crisi che quest’anno incalza ha contribuito a ridurre ancor di più le persone che dal primo giorno in cui c’era il cartello saldi sull’entrata di un negozio, si mettevano in fila aspettando il proprio turno. Ebbene, quest’anno, di file nemmeno a parlarne, la situazione è molto difficile ed infatti nelle principali città della penisola, escluse Bolzano e Campobasso dove gli sconti cominceranno da domani, si è registrato fin dall’inizio un calo, nelle vendite di circa il 20% e di affluenza di gente di circa il 35% rispetto allo scorso anno.
Non si tratta assolutamente di una sorpresa ma se pensiamo che fin da subito i negozianti sono quasi tutti partiti con lo sconto del 50% un pochino ci preoccupiamo. Solo gli outlet e le boutique non risentono di questo momento di crisi, anche se in gran numero sono i turisti, come russi e giapponesi, ad affollare queste ultime per fare acquisti folli. Secondo quanto registrato dalla Confcommercio sette italiani su dieci non rinunceranno a comprare in saldo ma il budget, ha subìto un abbassamento rispetto allo scorso anno infatti il 68,1% spenderà meno di 200 euro. Andiamo però a vedere nel dettaglio le varie città d’Italia: cominciamo con Roma dove nonostante i saldi siano partiti in anticipo e non il 6 gennaio, si è registrato un calo del 25% rispetto allo scorso anno; anche a Napoli le cose non vanno meglio, perché anche se le strade si affollano, i negozi restano vuoti.
Milano non vive di certo una situazione migliore alle altre città, un po’ perché non tutti i milanesi sono a casa, quindi si potranno fare le dovute valutazioni a partire dal 9 gennaio e poi perché la crisi ha colpito tutti: si è calcolato, infatti, che la spesa media avrà un ribasso del 20%. Il capoluogo piemontese, Torino, invece, dovrebbe far incassare alla città una somma pari a 120 milioni di euro ma attenzione perché rispetto allo scorso anno ci sarebbe comunque un calo di 16 milioni di euro … insomma non parliamo di briciole.