Continua in maniera incessante il lavoro dei soccorritori e dei sub al largo dell’isola del Giglio. Ieri è stato trovato il corpo della diciassettesima vittima, Erika Fani Soriamolina, una cittadina peruviana, membro dell’equipaggio della Costa Concordia. E intanto, a causa delle condizioni meteo e del mare mosso, il relitto della nave continua a spostarsi, passando dai 2-3 millimetri all’ora dei giorni scorsi ad un preoccupante 3,5 centimetri in sole sei ore.
Questi sono i dati rilevati nella giornata di ieri dagli strumenti che costantemente tengono monitorata la Concordia. Per questo motivo i responsabili del comitato tecnico scientifico che controllano il relitto hanno invitato i soccorritori a sospendere ogni tipo di operazione.
Nel corso di una riunione della commissione per l’emergenza Concordia, tenutasi ieri all’isola del Giglio, il presidente Franco Gabrielli ha detto che i lavori per lo spostamento della nave non avranno una immediata risoluzione. Secondo il prefetto Gabrielli, infatti, “ci vorranno tra i sette e i dieci mesi per rimuovere il relitto”.
E la cosa preoccupa non poco i gigliesi che temono un calo drastico e sostanziale del turismo. Nel frattempo si tenta di far fronte alla situazione cercando di individuare un altro varco di accesso al Giglio, nel tentativo di abbattere e scongiurare l’allontanamento dei turisti dall’Isola.
Si lavora su tutti i fronti, insomma, anche se al momento il problema più serio appare quello di arginare ad ogni costo il pericolo di un gigantesco disastro ambientale. Ed è in questa ottica che ci si sta adoperando a 360 gradi. Per la mattinata di oggi, infatti, è atteso il piano della Costa finalizzato al recupero dei rifiuti.