Il mondo della farmacia vive da alcuni mesi una situazione difficile dovuta alle liberalizzazioni delle licenze delle farmacie e la vendita di farmaci anche nei supermercati, un provvedimento presente nella Manovra Monti.
Contraria a tale decisione è Rita Borsellino, candidata sindaco a Palermo per il centrosinistra ed ex farmacista. “Io che sono stata farmacista per 40 anni e sono farmacista per vocazione, penso che il farmaco sia uno strumento troppo delicato per poterlo affidare liberamente a un supermercato o a qualunque altro punto vendita. Il farmaco ha necessità del rapporto diretto acquirente-farmacista”.
Rita Borsellino si chiede cosa succederebbe se negli scaffali di un supermercato si potessero trovare liberamente gli psicofarmaci, gli ormoni, o i farmaci iniettabili. “E’ una materia molto delicata, in cui la figura del farmacista è quella del primo operatore sanitario a contatto con l’utente. Prova ne sia che in Europa solo due paesi hanno liberalizzato farmaci di fascia C”. Finora sono solo l’Olanda e il Portogallo ad avere attuato una vendita libera dei farmaci, in tutto il resto d’Europa, spiega la Borsellino, il farmaco passa per le mani del farmacista, con regole stringenti per la vendita e la detenzione dei farmaci.