Tragedia all’isola del Giglio dove la nave Costa Concordia, della compagnia Costa Crociere, si è incagliata nelle secche di Punta Gabbianara per cause ancora da chiarire. A bordo del natante, partito alle 19 da Civitavecchia per un Giro del Mediterraneo e diretto a Savona, c’erano 4.229 persone (3.197 passeggeri e 1.032 di equipaggio). L’allarme è arrivato all’ora di cena. Quando la nave ha incominciato a imbarcare acqua, ai passeggeri sono stati fatti indossare i giubbotti salvagente e sono stati trasferiti sulle scialuppe di salvataggio.
“Al momento i dati ufficiali sono di 3 morti accertati e 14 feriti, ma non è escluso che ci siano dei dispersi”, ha detto a Rai News 24 il prefetto di Grosseto.
Panico tra i passeggeri che hanno temuto che la nave colasse a picco; qualcuno è caduto in acqua, altri forse vi si sono buttati. Verosimilmente le vittime sono decedute a causa dell’ipotermia, per il freddo del mare, per annegamento o per malori. Prosegue a pieno ritmo il lavoro dei soccorritori. Il natante è inclinato su un fianco di 80 gradi, sulla fiancata sinistra c’è uno squarcio di 70 metri. Sul posto sono impegnate tutte le forze di soccorso militari e civili. Tre squadre di sommozzatori della Guardia Costiera sono arrivate da Napoli, Genova e San Benedetto e si stanno immergendo per verificare che non ci siano ancora persone sott’acqua.
A bordo della nave anche la giornalista dell’Adnkronos Patrizia Perilli. “Sembrava di essere sul Titanic, non potevamo credere ai nostri occhi” – racconta Perilli – “Siamo scesi con grande difficoltà dalla nave – spiega – ci hanno fatto uscire dalla parte opposta a quella che stava affondando. La nave era troppo vicina alla costa, anche i residenti se ne sono accorti. Per questo dopo l’incidente sono arrivati subito in nostro soccorso”.
“Ora siamo senza assistenza, lasciati da ieri sera sul molo all’Isola del Giglio – aggiunge – gli abitanti ci hanno portato da bere, da mangiare e soprattutto le coperte. Siamo oltre 3000 persone e stiamo aspettando i traghetti che ci porteranno a Porto Santo Stefano, dove sembra abbiano allestito un’unità di crisi”.
“Alcune persone prese dal panico si sono buttate in acqua”, racconta ancora la giornalista. “Al momento sono arrivate a Porto Santo Stefano 2400 persone – aggiunge – In questo momento è arrivato il traghetto con a bordo l’esercito che è qui per prestare soccorso. I feriti sono stati trasportati a Grosseto e a Porto Santo Stefano”.
“A bordo c’erano molti bambini e anziani. Quando c’è stato l’incidente, la gente è entrata nel panico. Correvano tutti per la nave cercando di ritrovare i propri parenti. Alcuni urlavano, altri piangevano disperati e terrorizzati. E’ stato un inferno” racconta così i momenti successivi all’incidente la giornalista Perilli. “Quando la nave si è incagliata, ci hanno fatto mettere il salvagente e ci spostavano per farci scendere – prosegue – ma la nave era inclinata e noi scivolavamo verso il basso. Tutti urlavano. E’ stato terribile”.