Home News Cronaca Caso Bnl-Unipol, Berlusconi rinviato a giudizio

Caso Bnl-Unipol, Berlusconi rinviato a giudizio

938
CONDIVIDI

Per Silvio Berlusconi Milano significa processi: a metà marzo partirà il quarto procedimento a carico dell’ex premier, in cui dovrà rispondere di rivelazione del segreto d’ufficio. La vicenda risale al dicembre 2005 e riguarda la pubblicazione  sul quotidiano Il Giornale (di cui è editore suo fratello Paolo) del testo della telefonata tra l’allora presidente e l’amministratore delegato di Unipol Giovanni Consorte e l’ex segretario dei Ds Piero Fassino, registrata nel corso dell‘inchiesta sulla tentata scalata di Unipol a Bnl, in cui l’attuale sindaco di Torino chiedeva “Abbiamo una banca?“. Un’intercettazione che all’epoca non era stata depositata nè trascritta: il file audio era in possesso della Guardia di Finanza e dell’azienda Research control system di Roberto Raffaelli, che portò il nastro ad Arcore insieme all’imprenditore Fabrizio Favata. Secondo l’accusa, la telefonata venne consegnata a Berlusconi e pubblicata dal quotidiano di famiglia.

Non ricordo quell’intercettazione ed escludo quindi di averla ascoltata, altrimenti me la sarei ricordata“, si è difeso l’ex Premier rispondendo ad alcune domande del pm. “Non ho mai dato ordini per farla pubblicare“, ha aggiunto, scaricando eventuali responsabilità sul fratello Paolo: “Conosceva anche lui molte persone e quando si trattava di progetti di espansione imprenditoriale me le portava, visto che ero il presidente del Consiglio“. Una spiegazione che non ha convinto il gup Maria Grazia Domanico, che ha disposto il rinvio a giudizio, respingendo le eccezioni di competenza territoriale in favore di Monza e di legittimità costituzionale.