Ad annunciare la possibile morte di Benedetto XVI è il giornale: Il Fatto Quotidiano. “Vaticano, trame e veleni. Un complotto contro il Papa, entro 12 mesi morirà”, è un documento riservato nel quale si ipotizza la morte del Papa entro il novembre del 2012, e parla di un complotto ai suoi danni. Il documento è scritto in tedesco “in modo da farlo circolare il meno possibile” e, secondo il quotidiano, è autentico. “Quelle pagine esistono e nessuna smentita potrà cancellarle”. Così il direttore Antonio Padellaro.
Un annuncio che è stato fatto durante la trasmissione Servizio Pubblico, il talk show di Michele Santoro, ma smentito subito dal Vaticano. “Si tratta evidentemente di farneticazioni che non vanno prese in alcun modo sul serio. Siamo alla follia”, ha detto il gesuita Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede. “Pubblicate quello che credete – ha aggiunto poi parlando con Il Fatto – ma vi prendete una responsabilità. Mi sembra una cosa talmente fuori dalla realtà e poco seria che non voglio nemmeno prenderla in considerazione”. Il documento, datato 30 dicembre 2011, non è firmato ed è stato portato dal cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos a inizio gennaio scorso agli uffici della segreteria di Stato vaticana.
In questo documento è ricostruito il viaggio del cardinale arcivescovo di Palermo Paolo Romeo in Cina nel 2011 e si riportano le rivelazioni fatte dallo stesso porporato ai suoi interlocutori. Romeo, a quanto riferito, avrebbe parlato della prospettiva che Benedetto XVI morisse nel giro di un anno e nel documento si farebbe riferimento a tal proposito a un “complotto di morte”. Romeo parlerebbe anche di Scola come possibile successore del Papa.
In mattinata è arrivata la smentita di Romeo. “Notizie prive di fondamento”, così l’arcivescovo di Palermo. “Circa le informazioni apparse sull’odierna edizione de ‘Il Fatto Quotidiano’ – scrive in una nota la Curia di Palermo – S.E. il Cardinale Romeo precisa che quanto gli viene attribuito è del tutto privo di ogni fondamento e appare tanto fuori dalla realtà da non dovere essere preso in alcuna considerazione”.