Potrebbe esserci presto una svolta nelle indagini sul presunto stupro ai danni di una giovane 20enne laziale, studentessa a L’Aquila, trovata svenuta, in una pozza di sangue, fuori da una discoteca. I sospetti si concentrano su quattro giovani: tre militari e una donna. Sembra che le gravissime ferite che la ragazza ha riportato nelle zone interne ed esterne fanno pensare a una situazione di sesso estremo, da quanto emerso inoltre, i carabinieri stanno ancora cercando un oggetto che potrebbe essere servito alla violenza.
Nel mirino degli investigatori sono finiti quattro giovani, ma il maggiore indiziato è un giovane militare della provincia di Avellino trovato con le camicia sporca di sangue che ha prima negato e poi ammesso un rapporto consenziente. Il militare era in macchina con i due commilitoni e con la giovane donna. Tutti sono stati portati in caserma, negando ogni addebito, e rilasciati dopo essere stati ascoltati a lungo come persone informate sui fatti.
Le analisi fatte al momento del ricovero all’ospedale de L’Aquila alla giovane hanno rivelato un tasso alcolemico rilevante. Secondo alcune ipotesi sulla ricostruzione del grave fatto, la 20enne potrebbe essere stata costretta a bere. La giovane, ancora ricoverata nell’ospedale dell’Aquila in uno stato di shock continua a non ricordare poco o nulla dell’accaduto. E’ assistita dai genitori ed è seguita dagli psicologi.