Ofunato è una città di 40000 abitanti situata sulla costa nord est del Giappone, ed è anche il primo luogo in cui lo tsunami dell’11 marzo 2011 colpì il paese del sol levante. 440 persone morirono all’istante, per non parlare degli edifici completamente distrutti in almeno un quarto della città.
“Quando sentimmo l’allarme, facemmo ciò che eravamo costretti a fare: ci dirigemmo verso la scuola elementare, che era il nostro punto di raccolta”, afferma Murakami Hitoe, 60enne di Ofunato, “Ma l’onda, a guardarla, sembrava davvero troppo grande. Così decidemmo in fretta di arrampicarci sul tempio Hanzo-ji. Fu questo ciò che ci salvò”, ha aggiunto.
Nonostante la regione devastata dallo tsunami, soltanto il 58% della popolazione evacuò al suono della sirena.
Il tragico giorno di Ofunato cominciò con la neve, quasi ad ammonire i futuri sopravvissuti sulla battaglia per la via che avrebbero dovuto sostenere per settimane, al freddo dell’inverno, per la maggior parte senza neanche riscaldamento o viveri.
In memoria della sventura che esattamente un anno fa colpì il Giappone, la Mikasa Maru, la barca più grande del porto di Ofunato, è partita, mentre lanterne di carta contenenti preghiere (rituale commemorativo buddista per eccellenza) fluttuavano nel mare.