Tra lacrime ed applausi, in migliaia a Bologna, per dire addio a Lucio Dalla, stroncato da un infarto lo scorso giovedì mentre si trovava in Svizzera per alcuni concerti. Un artista leggero, ironico, amatissimo e in uno stato di profondo colloquio con Dio. Questa l’immagine emersa dall’omelia pronunciata nella basilica di San Petronio da padre Bernardo Boschi durante i funerali. Dopo la chiusura della camera ardente allestita a Palazzo d’Accursio, poco prima delle 14.30, sul suono delle campane a morto dell’Arengo e fra gli applausi di piazza Maggiore gremita la bara portata a spalla ha percorso la brevissima distanza fino al sagrato di San Petronio. Sul feretro una rosa rossa e il cornetto portafortuna regalato dall’amico napoletano.
Una cerimonia che ha suscitato le critiche della giornalista Lucia Annunziata che durante la sua trasmissione “In mezz’ora” ha così commentato: ”I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con rito cattolico, basta che non dici di essere gay”. Ospiti della puntata alcune associazioni gay invitate dopo le polemiche suscitate da una sua frase sulla presenza di Celentano a Sanremo. ”Lo avrei difeso – aveva detto la Annunziata ospite di ‘Servizio Pubblico’ – anche se avesse detto che i gay devono andare al campo di sterminio”.
Brava Annunziata. Tutta la Curia Bolognese presente ai funerali. Ron a ritirare la bara. L’amico a leggere la poesia. Quanta ipocrisia! Tutti sanno, ma solo in segreto. Se pubblico, sei fottuto! Che schifo. Brava Annunziata a denunciare la cosa!!