
Nel 2011 due nuovi lavori: il primo, da Edward Bond, dal titolo “Have I None”; il secondo è “Duramadre”, una scrittura originale di una microsocietà matriarcale in un mondo in disgregazione.
“Mangiami l’anima e poi sputala” fu per la prima volta inscenato nel 2007, anno in cui si aggiudicò la selezione al Premio Scenario 2007 e la finale al premio internazionale Vertigine 2010.
La commedia tratta di religione, in quanto i protagonisti sono Gesù Cristo e una pia donna del sud, e anche perché la cupa scena è costellata di simboli mistici, come l’effige della Madonna e la Croce.
Nonostante tutto questo non è la solennità a caratterizzare la performance del duo, bensì la licenziosità: poco tempo passa, infatti, dall’inizio dello spettacolo, che Gesù scende dalla croce e chiede alla donna una sigaretta, e un po’ più tempo ma pur sempre troppo poco che la donna si esibisce in una lap – dance senza lap accanto all’immagine di Maria.
A suggellare il tutto c’è una sorta di formulario del kitsch, che domina il senso religioso del sud, tra altarini e riti personali, trasformando la scena in una discarica religiosa.