Stuprata e bruciata viva. Oksana Makar è morta

L’Ucraina è sotto shock per la notizia della morte di Oksana Makar, la 18enne violentata lo scorso 9 marzo e poi strangolata, bruciata e lasciata a morire nella città meridionale ucraina di Mykolayiv da un branco di tre giovani. Era stato un passante a ritrovare il corpo della povera Oksana nudo a terra e parzialmente bruciato. Soccorsa, nonostante tutto la ragazza era sopravvissuta almeno fino a due giorni fa. Atroci le sofferenze della giovane, che aveva metà del corpo ricoperto dalle ustioni e alla quale era stato amputato il braccio destro per evitare la cancrena.

La 18enne era stata invitata da un conoscente in un appartamento e qui violentata da lui e da due suoi amici. Due dei suoi stupratori sono stati subito arrestati ma poco dopo rilasciati in quanto, come hanno detto i procuratori, non c’erano prove sufficienti per tenerli in carcere. Sembra, però, che dietro ci sia dell’altro. Il rilascio dei giovani, secondo un funzionario della polizia ucraina, è dovuto al fatto che i due fossero figli di ex funzionari di governo, secondo il Post Kyiv.

Come riportato su attualissimo.it in un’intervista concessa a Gazeta.ua, un sito di notizie ucraino, Oksana ha raccontato l’accaduto : “Ricordo quando sono stata soffocata. E quando ho ripreso conoscenza, ricordo di me stessa sdraiata durante la notte. Ho pensato che non sarei sopravvissuta. Non riuscivo a sentire il mio corpo. In un primo momento, stavo urlando per chiedere aiuto. Ma non c’era nessuno, ho cominciato a pregare. Ho pensato di essere morta. Ricordo tutto come in una nebbia”.

In un video di Oksana ripreso in ospedale dalla madre e che ha suscitato non poco scalpore, la giovane donna ha raccontato durante le riprese che vorrebbe che i suoi aggressori fossero “mangiati dai cani”.