Se qualcuno dovesse domandarsi come fa un attore ancora al principio della sua celebrità come Massimiliano Bruno (sebbene sono anni che calca i palcoscenici) ad attirare così tanto pubblico al punto da registrare il tutto esaurito a ogni sua iniziativa, io credo che la risposta non sia solo la garanzia di andare a vedere uno spettacolo che assicura una risata di qualità, ma anche la spontaneità e informalità che vi si trova.
Se però a questo si aggiunge Valerio Aprea, altro grande attore e amico storico di Massimiliano e Giorgio Tirabassi (per le repliche a Torbella Monaca) e Rocco Papaleo (per le repliche al Quarticciolo) che di certo non hanno bisogno di presentazioni, allora non è difficile aspettarsi un grande successo.
Mentre Tirabassi e Papaleo si esibiscono in qualità di musicisti gli altri due attori rappresentano monologhi o letture di testi dello stesso Massimiliano Bruno, di Francesco Piccolo e Mattia Torre.
Quello che colpisce è che pur essendo la qualità e il livello molto alti, si ha come l’impressione di prendere parte a una festa tra amici nella quale, a un certo punto, c’è sempre quello goliardico che intrattiene gli altri con un aneddoti divertenti (anche perché i monologhi di Bruno altro non sono che storie probabilmente vere raccontate con vivace accento comico).
Altro plauso al gruppo va per il loro sempre vivo impegno sociale; il loro spettacolo infatti è un congedo all’attuale gestione dei teatri di cintura da parte del circolo Teatri di Roma e contemporaneamente un augurio che per i prossimi cinque anni ci sia una gestione se non migliore quantomeno altrettanto buona.