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Hard rock e heavy metal: musica per cervelloni

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slipknotE’ un fatto riprovato che la musica classica, soprattutto se ascoltata in età infantile, aumenti il quoziente intellettivo, così come fino a poco tempo fa era considerato un fatto che la musica rock e heavy metal annoverasse tra i propri fan soprattutto adolescenti “scoppiati”, col cervello ridotto in poltiglia da una vita disordinata e dall’uso di alcol e droghe. Nulla di più sbagliato. Uno studio della Società Inglese di Psicologia presentato all’ Università di York ha dimostrato che più si è intelligenti e più la musica si fa dura. Negli stili di vita dei ragazzi con un quoziente intellettivo particolarmente alto, per la grande maggioranza dei 1057 giovani del campione tra gli undici e i diciotto anni, le scelte musicali si rivolgono prevalentemente al rock (39%; il 14% è per l’ heavy metal), seguito a grande distanza dal pop.
Le persone che ascoltano musica di questo tipo non sono dunque esseri inferiori, ma persone intelligenti che sfogano le loro frustrazioni quotidiane interessandosi ad uno stile di musica quantomai complesso e ricco di suggestioni letterarie.
Qualche anno fa, del resto, il giornalista di “Metal Hammer” Luca Signorelli, aveva stigmatizzato nel suo noto saggio “L’Estetica del Metallaro” la capacità degli ascoltatori del rock duro di “porsi domande enormi rispetto ai loro coetanei, pur non avendo sempre i mezzi adatti per poter rispondere”.

1 COMMENTO

  1. Non avevo dubbi; era una cosa che avevo capito già in trenta e più anni che amoreggio con il metal.

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