Giornalisti, politici, colleghi di lavoro ma anche, e soprattutto, amici e familiari: in tanti questa mattina mattina a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, hanno voluto salutare Miriam Mafai, co-fondatrice, editorialista e indimenticabile firma de “La Repubblica”, morta lunedì nella sua abitazione a Roma, all’età di 86 anni.
Una folla composta si è accalcata intorno al feretro della giornalista per onorarne la memoria durante la funzione funebre. Il feretro verrà cremato nel cimitero di Prima Porta e le ceneri della giornalista saranno poi conservate nel cimitero a-cattolico di Roma.
Accanto ai figli, Sara e Luciano Scalia, si sono radunati tutti i compagni di una “giovane ragazzina di 86 anni”, come ha tenuto a ricordare l’amico giornalista e scrittore Franco Marcoaldi nella sua orazione. Una donna, segnata, ha poi aggiunto Marcoaldi, “da una profonda e intima laicità che, come i suoi genitori artisti, è sempre stata refrattaria ad ogni forma di conformismo”.
Donna forte e tenace, “dolce di cuore ma dura di mente”, la giornalista di ‘Repubblica’ si è fatta apprezzare dai suoi amici, e in primo luogo da Marcoaldi, per “la risata sbarazzina che si lasciava scappare pure nelle occasioni più ufficiali, che non sopportava”. Per lei, ha aggiunto lo scrittore, “l’intelligenza si misurava nel libero confronto delle idee”.