Quella di oggi 8 maggio potrebbe diventare una giornata storica. Gli animalisti scendono in piazza a Milano, Roma ma anche davanti alle ambasciate italiane di mezzo mondo per protestare in quella che è stata definita la “Giornata mondiale contro Green Hill e la vivisezione”.
Dopo la manifestazione del 28 aprile a Montichiari, con il blitz a Green Hill, la liberazione di 50 cani beagle destinati alla vivisezione e l’arresto di 12 attivisti, è prevista una manifestazione internazionale che ha per obiettivo la chiusura dell’allevamento di Montichiari e l’abolizione della vivisezione, ma soprattutto per sostenere le persone arrestate lo scorso 28 aprile e scarcerate lunedì e per lanciare un messaggio al governo italiano.
Domani 9 maggio la XIV Commissione del Senato esaminerà gli emendamenti all’articolo 14 della legge comunitaria 2011, per recepire la direttiva europea sulla sperimentazione animale. “Per la prima volta – fa sapere il Coordinamento Fermare Green Hill – ad aderire ad una giornata contro questo allevamento-lager saranno attivisti e attiviste di venti diversi paesi in 4 continenti, oltre a più di venti città italiane, con iniziative in costante aggiornamento”.
Gli attivisti scenderanno in piazza a Roma, Milano, Brescia, ma anche a Bologna, Parma, Cagliari, Napoli, Torino, Firenze, Rimini, Udine, Soresina, Genova, Finale ligure, Pordenone, Viareggio, Livorno, Bari, Como, Ivrea, Varese, Ferrara. Presidi e proteste si terranno anche fuori dai consolati e dalle ambasciate italiane nelle principali capitali mondiali: da New York ad Amsterdam, da Londra a Parigi, passando per Varsavia, Madrid, Atene, Cape Town, Adelaide e Claj Napoca, in Romania.
Anche l’attrice Brigitte Bardot parteciperà ad una manifestazione di sostegno ai militanti italiani di Green Hill fissata per oggi a Parigi, sulla spianata dei Diritti dell’Uomo al Trocadero, proprio di fronte alla Tour Eiffel. «Non è più possibile accettare lo scandalo della vivisezione – ha scritto l’ex diva in una lettera al Ministro della Giustizia, Paola Severino- . Non abbiamo il diritto di chiudere gli occhi di fronte all’inferno che attende milioni di animali sacrificati innanzi ad una scienza senza coscienza».