Omaggio al geniale Marco Ferreri, regista da cinema d’essai. Domani su Rai Movie, a partire dall’1.25, a quindici anni dalla scomparsa del regista, appuntamento con tre film scelti fra i più rappresentativi della sua articolata e ricchissima produzione: Diario di un vizio, Marcia nuziale e Dillinger è morto. Diretto da Ferreri nel 1993 e interpretato da un inconsueto Jerry Calà nei panni di un quarantenne ossessionato da un’amante infedele, Diario di un vizio è il penultimo film del regista, in cui sono concentrate e rivisitate le tematiche a lui più care, come la gelosia. Temi presenti anche in Marcia nuziale del 1965, in diretta alle 2.55.
La pellicola, strutturata in quattro episodi, sviluppa un discorso irriverente e corrosivo sull’istituto borghese del matrimonio, affidandosi alla forza comica di Ugo Tognazzi, interprete principale. L’appuntamento si chiude alle 4.20 con Dillinger è morto, riflessione stilizzata sul rapporto coniugale come convenzione centrale della società borghese contemporanea. Interpretato da Michel Piccoli, il film vinse il Nastro d’Argento nel 1970 per il migliore soggetto originale.
Ferreri fu forse il più autorevole regista del cinema d’essai italiano. Le sue opere sono realizzate con uno stile che oscilla tra l’angoscia esistenziale tipicamente kafkiana, e il filone cinematografico ispirato a Luis Buñuel.
Profonde e ponderate analisi socio-antropologiche sono alla portata di ogni minuto delle pellicole; la riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo moderno, strumentalizzato da un perverso sistema consumistico, è narrato dal regista con uno sguardo tragicamente cinico e nichilista.
Noi proviamo ad onorarlo con un applauso, poiché a capirlo è grazia di pochi, purtroppo.