Un giovane ricercatore è morto a causa di un ceppo virale della malattia meningococcica. Si crede che abbia contratto il virus nel laboratorio di San Francisco, dove stava lavorando su un vaccino contro di esso, come sottolineano i funzionari della sanità pubblica.
I Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione stanno cercando di confermare quel che è già sospetto: che Richard Din, 25 anni, è morto Sabato fatalmente infettato da un agente patogeno nel proprio laboratorio.
Tom Skinner, un portavoce del CDC di Atlanta, ha dichiarato in un’intervista telefonica che si vorrebbe testare un campione bioptico di Din e un campione del patogeno su cui il ricercatore stava lavorando in laboratorio, per creare impronte digitali su ciascuno di essi.
“Se le impronte digitali corrispondono, sai che è altamente probabile che egli ha acquisito l’infezione dal lavoro in laboratorio”, ha detto.
Nel frattempo a decine di persone, tra parenti, amici stretti, e lo stesso personale medico che hanno curato Din e alcuni dei suoi collaboratori presso il dipartimento di ricerca del San Francisco Veterans Affairs Medical Center venivano somministrati antibiotici per precauzione.
Din è morto per insufficienza multipla degli organi causata da infezione meningococcica e shock settico, meno di un giorno dopo essersi ammalato, come riferisce Eileen Shields, un portavoce del San Francisco Department of Public Health.