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USA: possibile incriminazione di Eric Holder per l’operazione Fast and Furios

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USA: possibile incriminazione di Eric Holder per l'operazione Fast and Furios Si surriscaldano i rapporti tra Congresso e Casa Bianca sull’operazione ‘Fast and Furios’. Seguendo il loro ambizioso sogno di trasformare il caso nel Watergate dell’amministrazione Obama, i repubblicani della commissione di controllo del governo hanno infatti votato una censura contro Eric Holder per non aver consegnato i documenti richiesti sulla fallimentare operazione.
La mossa dell’Oversight and Government Reform Committee, guidata dal battagliero Darrell Issa, è arrivata al termine di una riunione fiume in risposta alla mossa di Barack Obama che, per proteggere Holder dal dover consegnare documenti imbarazzanti, si è per la prima volta appellato ai privilegi esecutivi per secretarli. Questo ha fatto infuriare, è il caso di dirlo, maggiormente i repubblicani che ora minacciano di mettere ai voti la prossima settimana in aula la mozione di censura contro Holder se i documenti non saranno consegnati. La Camera voterà sull’incriminazione.

Holder si è difeso accusando i repubblicani di aver fatto una mossa “senza precedenti e completamente non necessaria” con l’obiettivo tutto “elettorale di distrarre l’attenzione” dai veri problemi e “provocare un evitabile conflitto tra Congresso ed esecutivo”.
E’ solo la terza volta in 30 anni che una commissione del Congresso vota una censura contro un attorney general. L’operazione al centro di questa bufera era stata avviata tra il 2009 e il 2011 dall’ufficio di Phoenix del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, l’organo del dipartimento di Giustizia che si occupa della lotta al traffico delle armi, che scelse di prendere in prestito il nome della popolare serie di film.
Il piano era che agenti dell’Atf bloccassero oltre 2 mila sospetti di conrabbando, e poi risalissero lungo le tracce e stanare ogni via d’accesso fino alla radice. Ma tutto andò storto e gli agenti persero le tracce della maggior parte delle armi, alcune delle quali furono poi ritrovate accanto al corpo di agente del Border Patrol assassinato nel deserto dell’Arizona nel dicembre 2010.

Con l’inchiesta i repubblicani vogliono sapere chi al dipartimento di Giustizia sapesse di questa infelice operazione di “gun walking”, cioè di armi che camminano, come era stata soprannominata questa tattica che, va detto, è stata avviata già dai tempi dell’amministrazione Bush. Negli ultimi 14 mesi, Holder ha testimoniato nove volte di fronte a comitati del Congresso riguardo a Fast and Furious, ma per Issa il dipartimento di Giustizia – che afferma che nessuno dei vertici fosse a conoscenza dell’operazione che era stata ideata e approvata a Phoenix – non sta collaborando a sufficienza e, soprattutto, non sta fornendo tutti i documenti richiesti.
Documenti che Holder non sembra comunque intenzionato a dare, avendo chiesto appunto ad Obama la protezione del privilegio esecutivo.