E’ stato di emergenza in Alabama e Mississippi per l’arrivo della tempesta tropicale “Isaac” che si prevede che nelle prossime ore acquisterà la forza di un uragano. Intanto le compagnie petrolifere hanno iniziato a far rientrare i dipendenti dai pozzi nel Golfo del Messico e ridotto la produzione di gas e petrolio.
Isaac, che nelle prossime ore dovrebbe abbattersi sulle coste meridionali degli Stati Uniti, potrebbe rappresentare “una minaccia per le vite umane”: lo afferma il direttore del National Hurricane Center di Miami. Preoccupazione è stata espressa anche dalla Fema, la protezione civile americana.
Nel sudest della Lousiana, dove si teme l’arrivo di un nuovo uragano tipo Katrina, le autorità hanno chiesto a più di 50.000 persone di lasciare le proprie case e di evacuare prima dell’arrivo della tempesta tropicale Isaac.
Il governatore dell’Alabama Robert Bentley ha annullato la sua partecipazione alla convention repubblicana che si aprirà domani a Tampa dove anche il governatore della Florida, Rick Scott, ha rinunciato a fare gli onori di casa per seguire l’emergenza uragano.
Si prevede che domani Isaac possa diventare un uragano di categoria 2, quindi con venti tra i “154-177 km/h, con il mare che si alza da 1,80 m a 2,60 m”. Gli effetti più probabili di questa categoria di uragano sono il “sollevamento dei tetti delle case, strade costiere e situate sotto il livello del mare inondate da 2 a 4 ore prima dell’arrivo dell’occhio del ciclone”.