Caro lettore, affezionata lettrice: stampa questo articolo, e mettilo sopra al tuo letto. O distruggilo. Ma leggilo con la consapevolezza che, analizzando le cose dal suo punto di vista, tua madre aveva ragione!
Le mamme non lo fanno apposta, ci credono e si preoccupano davvero quando ti chiedono: “Hai mangiato?”. Non importa che tu sia il capo chef dell’Hilton di New York, o abbia una bruschetteria a Trastevere. Devono chiederti se hai mangiato. Poverine, si ricordano ancora di quando avevi due anni e per farti ingoiare un boccone di minestra dovevano mettere in mezzo tutti i parenti fino al quinto grado (un cucchiaio per papà… un cucchiaio per la primogenita della zia Ubalda, quella che abita a Rovereto, che si è sposata col quel bancario). O inventarsi viaggi in aereo o storie da far invidia ai fratelli Grimm (“Dobbiamo andare nella grotta e depositare il tesoro di maccheroni dei pirati dei vulcani delle Ande”). Per lei non mangiavi allora e non mangi oggi!
Inoltre, per una deformazione congenita alla vista, ti vede sciupato anche pesi 128 chili e dovresti fare una cura dimagrante urgente.
Alzi la mano, ora, chi da piccolo (soprattutto i maschietti) indossava un cappello d’inverno! Lo mettevi pure ma, appena uscito di casa lo toglievi con foga, neanche fosse in fiamme.
La mamma certe cose le percepisce e le restano bloccate nel DNA. Pensa che tu da allora sia incapace di accusare le basse temperature. Per questo ti chiederà all’infinito se hai messo la maglia di lana. Lo farà, che tu sia il capospedizione di una missione sull’ Himalaya… o che ti rechi nel Sahara a caccia di graffiti preistorici. Il luogo non è importante: potrebbe fare freddo e devi indossare la maglietta protettiva.
La maglietta di lana non è l’unico indumento intimo a preoccupare le nostre genitrici. Molte hanno il complesso della mutanda pulita. Anche qui, anche qui c’è una spiegazione antropologica. La mamma è nota agli studiosi come uno dei pochi esseri viventi a saper far funzionare una lavatrice (molti ne sono del tutto incapaci). Ora, cari maschietti (ma non facciano le indifferenti le femminucce), liberare i gas intestinali lascia aloni inconfondibili sugli slip che, giocoforza, passavano in mano a questi esseri in grado di usare la lavatrice! Dalla triste consapevolezza della brutta fine che fanno glip, trae origine la psicosi della mutanda pulita!
Ora tocca a te, lettore e lettrice, fai leggere questa cosa a tua madre. Magari comprendere l’origine e la causa dei propri difetti può aiutarla ad autoperfezionarsi. Te lo auguro con tutto il cuore.