Home News Cronaca Eni Saipem, possibile rientro di parte della tangente in Italia

Eni Saipem, possibile rientro di parte della tangente in Italia

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A pochi giorni dalla notizia che Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni risulta indagato dalla Procura di Milano per tangenti si affaccia l’ipotesi da parte dell’accusa che le presunte tangenti pagate da alcune società del gruppo Eni, tra cui Saipem, sarebbero anche rientrate in Italia nella disponibilità di altre persone.
Secondo quanto appreso dall’agenzia Ansa, sarebbero state effettuate anche perquisizioni in Svizzera e Francia.

Gli investigatori della Gdf, tra l’altro, avrebbero rintracciato il passaggio di alcuni milioni di euro da un intermediario algerino, presunto collettore delle mazzette, a Pietro Varone, ex manager Saipem, probabilmente si tratta di soldi investiti nell’azienda agricola di cui è titolare l’ex dirigente delle società e di cui l’intermediario algerino è socio.

Secondo l’accusa la tangente da oltre 197 milioni di euro pagata dal gruppo Eni per appalti in Algeria sarebbe stata suddivisa in 7 tranche, ovvero 7 flussi arrivati sui conti della società di Hong Kong ”Pearl Partners Ltd”.
Questo è quanto emerge dal decreto di perquisizione firmato dalla Procura di Milano notificato giovedì scorso all’ad di Eni, Scaroni.