Silvio Berlusconi è stato condannato dai giudici della seconda Corte d’Appello di Milano a 4 anni di reclusione di cui tre coperti da indulto.
L’ex premier è accusato di frode fiscale nell’ambito del processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset. Con lui condannati gli allora manager di Mediaset Daniele Lorenzano (3 anni e 8 mesi) e Gabriella Galetto (1 anno e 2 mesi) e il produttore statunitense, suo “socio occulto”, Frank Agrama (3 anni).
In più l’ex presidente del Consiglio si è visto confermare l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e, tra l’altro, per 3 dagli uffici direttivi delle imprese, una pena accessoria che scatterà nel caso in cui la sentenza dovesse diventare definitiva.
Assolto, invece, Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, così come è stato in primo grado.
Così ha commentato la notizia Renato Schifani, presidente dei senatori del Pdl “continua la persecuzione giudiziaria nei confronti del presidente Berlusconi, leader politico che ha il consenso di dieci milioni di elettori”.
“Accanimento disgustoso. La sentenza contro Silvio Berlusconi è politica, anzi antipolitica, perchè colpendo lui si favoriscono i disegni disgregatori del nostro Paese. L’ingiustizia è così ripetuta e palese che per fortuna la grande maggioranza dei cittadini capisce benissimo che una parte della magistratura non ha nessuna credibilità. La condanna non colpisce Berlusconi ma chi l’ha pronunciata”, ha affermato Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera.