Home Varie Medicina & Salute Parkinson : idrocarburi e pesticidi ne aumentano il rischio

Parkinson : idrocarburi e pesticidi ne aumentano il rischio

L’esposizione ad idrocarburi solventi o a pesticidi comporta l'incremento del 60% del rischio di sviluppare il morbo di Parkinson

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A rivelarlo è un’approfondita ricerca svolta dal dr. Emanuele Cereda e dal Prof. Gianni Pezzoli e pubblicata sulla prestigiosa rivista Neurology.
Una minaccia seria che grava sulla gran parte della nostra popolazione: gli idrocarburi solventi sono contenuti nel petrolio e suoi derivati quali benzina, vernice, colle e trielina, mentre i pesticidi comprendono composti organoclorurati e organofosfati.
I contadini e le persone che vivono in campagna presentano un rischio lievemente maggiore di sviluppare il Parkinson (rispettivamente del 18% e del 14%), presumibilmente per la probabile esposizione a pesticidi ed erbicidi.

I ricercatori hanno preso in esame la letteratura pubblicata su fattori ambientali sospettati di avere un ruolo nello sviluppo della malattia di Parkinson appartenenti alle categorie dei pesticidi, erbicidi, insetticidi, fungicidi ed idrocarburi solventi. Dopo aver analizzato più di 3.000 lavori, sono state identificate 104 pubblicazioni che hanno studiato l’associazione tra esposizione a queste sostanze e rischio di sviluppare la malattia di Parkinson.

L’esposizione ad idrocarburi solventi e pesticidi è associato ad un rischio più elevato del 60% di sviluppare la malattia, mentre i fungicidi non sono associati ad un aumento del rischio. Questo vale anche per il famigerato DDT. Gli erbicidi sono associati ad un aumento del rischio di sviluppare il Morbo di Parkinson del 36% (che aumenta fino al 72% nel caso dell’erbicida paraquat) e gli insetticidi in generale ad un aumento del 24%.

“Il ruolo di questi studi è assai più rilevante di quello che possa sembrare. – dichiara Gianni Pezzoli – Esistono infatti talmente tanti dati in letteratura che non è facile per il ricercatore o per il clinico avere un’idea che possa rappresentare una sintesi di tutto ciò che è stato pubblicato. I lavori di questo genere sono inoltre estremamente onerosi. Questo lavoro parte da lontano, alla fine degli anni ’90 – continua il Prof. Pezzoli – in seguito a nostre osservazioni di casi di Parkinson e parkinsonismo in soggetti con una storia di massiccia esposizione ad idrocarburi solventi, prevalentemente avvenuti in ambienti di lavoro senza opportuna protezione. La Fondazione Grigioni sponsorizzò uno studio per valutare il ruolo di questi fattori tossici ambientali. I risultati vennero pubblicati nel 2000, sempre su Neurology, documentando che una storia di esposizione prolungata agli idrocarburi solventi è correlata ad un’ anticipazione dell’insorgenza della malattia ed ad una maggiore gravità dei sintomi. Da allora, altri studi sono stati condotti e questo lavoro può essere considerato una conclusione definitiva delle indagini in merito al ruolo degli idrocarburi sul rischio d’insorgenza di malattia di Parkinson. E’ vero – conclude Pezzoli – che molte di queste sostanze non sono più utilizzate nel mondo occidentale ma, vengono ancora usate massicciamente nei paesi poveri”.

Il lavoro, promosso dalla Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, è stato svolto dal Dr Emanuele Cereda, Medico nutrizionista, ricercatore presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo (Pavia) e collaboratore della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson e dal Prof Gianni Pezzoli, Direttore del Centro Parkinson, ICP, Milano, nonché Presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson e Presidente della Associazione Italiana Parkinsoniani, AIP.