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Trattamento di rimozione dei tatuaggi: controindicazioni, rischi e complicanze

L’esperienza di rimozione del tatuaggio è moderatamente dolorosa e comunque il trattamento è ben tollerato

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Dopo l’intervento laser di rimozione del tatuaggio, compare nella zona trattata una crosta, che di solito scompare in 7-9 giorni, accompagnata da un lieve eritema.
Diverse variabili condizionano la durata dell’eritema: oltre alla reattività individuale, la guarigione dipende dalla zona trattata, dalla sua estensione, dal colore della cute, dalla sede e dalla profondità raggiunta dal raggio laser.
Per alleviare questo disagio sono consigliate creme lenitive da applicare sulla zona di cute dopo il trattamento.

L’esperienza di rimozione del tatuaggio dolorosa è moderata e comunque il trattamento è ben tollerato. Subito dopo è frequente una sensazione di bruciore, che può essere avvertita per alcune ore.
La durata dell’intervento è di 5-10 minuti. Sono previste almeno 3 sedute, molto distanziate tra loro sulle medesime aree, non prima di 3/4 mesi l’una dall’altra per dare il tempo alla cute di avviare e mantenere una risposta cellulare efficace con eliminazione dei granuli di pigmento.

Controindicazioni – Il trattamento con laser Q-switched è controindicato in caso di gravidanza e allattamento, infezioni batteriche, virali o micotiche in atto, ipersensibilità alla luce, recente esposizione solare, pregressi di cicatrici ipertrofiche o cheloidi, pregresso tumore della pelle o presenza di lesioni precancerose, applicazione di farmaci foto sensibilizzanti (la terapia dovrà essere sospesa alcuni mesi prima), assunzione di farmaci anticoagulanti (rischio di eritemi persistenti), assunzione di farmaci che alterano la normale riparazione tissutale.

Rischi e possibili complicanze – Come qualsiasi altro trattamento laser, il Q-switched può presentare alcuni effetti collaterali. Tra i più comuni, un transitorio eritema (arrossamento), dolorabilità, prurito ed edema (gonfiore) e la comparsa di piccoli ematomi (lividi).
Esiste poi una possibilità, se le aree non vengono adeguatamente protette dai raggi solari, che si verifichi una iperpigmentazione o una ipopigmentazione.