Non ci sarà l’edizione 2013, sarebbe stata l’ottava, del Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia. Ad annunciarlo, lo scorso 17 ottobre, Arianna Ciccone, fondatrice e organizzatrice dell’evento, tramite un post pubblicato sul sito ufficiale dell’evento.
Un post che non ha i toni dell’addio, bensì quelli di “un saluto di cuore” rivolto a tutte le persone che, negli anni, hanno dato un contributo alla realizzazione di questa macchina, sorprendentemente enorme, anche solo tramite l’entusiasmo della loro partecipazione.
Il festival chiude i battenti perché, se il progetto ideato da Arianna Ciccone e Christopher Potter negli anni è cresciuto migliorandosi, i fondi economici non hanno fatto altrettanto. L’ennesimo epilogo che reca il marchio di una crisi tanto economica quanto culturale.
“Per rispetto della fatica, dei sacrifici fatti, della magia e della bellezza di quello che abbiamo creato insieme alle persone che hanno lavorato con noi, per rispetto di questo evento che, nonostante tutto, abbiamo portato aventi sempre con amore, dignità e umiltà, oggi abbiamo deciso di fermarci”. Con queste parole la giornalista madrina dell’evento ha spiegato la scelta consapevole di dire basta per evitare di sottrarre qualità ad un prodotto che, nel corso di sette edizioni, ne ha acquisita tanta.
Nato nel 2007 da un’idea discussa in giardino, il Festival ha incontrato da subito il favore del pubblico. Certo, la prima edizione non è stata esente da critiche ma di ogni commento è stato fatto tesoro e già nelle seconda edizione si era creata una piccola magia che, in tutti questi anni, ha coinvolto giovani italiani e provenienti da ogni parte del mondo “soltanto” per amor del giornalismo. Ha radunato persone e istituzioni titolate, mettendo in moto una rete di conoscenze e di sapere a disposizione del Festival e della sua crescita.
Una magia che, secondo gli organizzatori, è anche dovuta al popolo del web, qualche volta sottovalutato se non addirittura stigmatizzato.
“Stop at the top” è, dunque, il motto che sintetizza un percorso verso il successo e la sua battuta d’arresto che, tuttavia, non è definitiva. Come spiega, infatti, Arianna Ciccone “se le condizioni si ripresenteranno e saranno quelle giuste per realizzare una nuova edizione degna della storia del Festival, saremo pronti a ripartire”.
E comunque il sito e gli account social degli organizzatori continuano ad essere attivi per produrre e aggregare contenuti come una sorta di “laboratorio del pensiero”.
Claudia Cannatà