Nelle Filippine, la natura ha mostrato ancora una volta la sua grandezza. Attraverso la violenza del tifone Haiyan ha ricordato che, per quanto l’uomo possa spesso domarla, non può mai completamente trionfare su di essa. Un monito pesante quanto il bilancio di morti che ha provocato.
Dopo tre giorni dal passaggio di uno dei più violenti tifoni che si possano ricordare, si stimano, infatti, più di diecimila vittime e il dato potrebbe aumentare dal momento che le stime attuali riguarderebbero soltanto una provincia delle Filippine, quella di Leyte.
A riferirlo, la polizia di Tacloban, capoluogo della provincia e una delle città più martoriate dal fenomeno. Secondo il National Disaster Risk Reduction and Management Council (Ndrrmc), le famiglie colpite sono 944.586, pari a 4,28 milioni di persone di cui più del 40% sono bambini e ragazzi minori di 18 anni.
Haiyan, così è stato battezzato il tifone, si sta ora muovendo per uscire dal territorio delle Filippine, dopo aver distrutto edifici e strade, provocando disagi di ogni genere. Sebbene la sua forza sia diminuita, rimane comunque potente e minaccia di fermarsi in Vietnam. Qui, l’arrivo del tifone è previsto per lunedì mattina ed è già scattata la massima allerta.
Un evento tanto tragico quanto straordinario. Erano, infatti, circa 50 anni che non si vedeva un tifone così, reso ancora più singolare dal suo atterraggio in una zona densamente popolata. Ogni anno, tuttavia, le Filippine sono colpite da una ventina di tempeste tropicali, che hanno spesso effetti devastanti. Haiyan è la tempesta numero 24 a colpire l’arcipelago durante questo 2013.
Gli organi internazionali, intanto, si stanno mobilitando per offrire aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dal disastro. José Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue, in un messaggio indirizzato al Presidente delle Filippine, Benigno Simeon Aquino, ha fatto sapere che la Commissione ha già provveduto ad inviare una squadra in supporto alle autorità locali. Anche il Pam – Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite – è pronto a fornire tutta l’assistenza possibile e, nel frattempo, alcuni team si sono già uniti al governo per una verifica congiunta dei danni.