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Tele Parlanti in difesa dei diritti delle donne

Tele Parlanti: 10 quadri per 10 volti. Donne. Negli occhi di ogni donna, ritratta da Olga Marciano, una sfida al silenzio che le circonda

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Dea bendata contemporanea, olio su tela di Olga Marciano

Tele Parlanti di Olga Marciano: un percorso emozionale per animi in ascolto. Natale è un momento magico, per adulti e piccini. E’ sinonimo di famiglia, di calore, di chiarori nella notte. Una nascita che da secoli si ripete e che, nonostante crisi, default e molteplici problematiche, ognuno accoglie nella propria casa, nel proprio riserbo, con propensione e desiderio.

Nei giorni scorsi a Salerno, precisamente il 20 dicembre alle ore 20.00, si è tenuta la personale “Danni di Donne” della pittrice Olga Marciano, Presidente di Salerno in Arte e figura di spicco del panorama artistico del capoluogo campano.
La serata ha avuto luogo presso l’Archivio dell’Architettura Contemporanea, ex Museo del Falso, alle spalle di Piazza Portanova, dove nel 2012 si svolse “100.000 poeti per il cambiamento”, organizzata dal poeta Valeriano Forte, altra grande kermesse densa di cultura e spettacolo.
Le opere dell’artista hanno il merito di mettere in risalto una piaga della società odierna. Dieci quadri a raffigurare 10 volti, sfilano sul palco. Il moderatore Enzo Landolfi, chiarendo un antefatto per ognuno, anticipa l’entrata in scena delle attrici che danno voce alle tele, interpretando quelli che sono i sentimenti delle infelici eroine dei dipinti, grazie ai testi di Annalisa Santamaria.
Cinzia Ugatti, Laura Mammone, Carmen Santamaria, Caterina Micoloni e Vicente Barra, stimato ortopedico e scrittore alla prima esperienza attoriale, con enfasi, partecipazione e empatia, consegnano agli astanti tragedie quotidiane, che lasciano brividi di costernazione e orrore. Ricordi che fanno scivolare nella spirale della paura e spesso in incubi fatti realtà di morte. Negli occhi di ogni volto ritratto, che la signora Marciano ci tiene a sottolineare di pura fantasia, nel rispetto di chi fa da protagonista a questi drammi di vita vissuta, c’è una sfida al silenzio che le circonda e che, omertoso non le protegge, ma stridente le attacca e le rende vittime di un amore malato, di uno pseudo-sentimento che genera e perpetra atti ignobili, con fetore di intense agonie.
Sul palco abiti immacolati appesi, a disegnare un arredo di nivea purezza ma che in me hanno suscitato, sinistramente, un’eco spettrale. Cuori rossi posti sul davanti li umanizzano, palpitano incandescenti e gridano la loro rivalsa, la loro affermazione. All’entrata della sala scatole cilindriche, poste su di una parete, presentano per iscritto le storie di violenza che verranno trattate come tema della serata.
Il perimetro della sala mostra due percorsi laterali di passi. Impronte evidenziate come paia di scarpe rosse, che proseguono a due a due. Segno distintivo di una volontà di riscatto. Quel colore di vampa che, come il sangue vergognoso versato, chiede che si sollevi lo sdegno e la lotta contro questa vile sciagura. Al centro del locale a volte, una installazione che sembra quasi un baldacchino. Pezzi di tulle lacero che scendono intorno. In alto, come corona, scatole di latta con dentro candele accese. Piccole targhette con nomi incisi addobbano la composizione. Su di un piccolo podio, un paio di stivali da uomo, quasi scarpe da lavoro che seguono piccole decolleté da donna. Tutto dipinto di bianco. Sotto, come un cammino di sogni spezzati, un velo candido di tulle. Ed una scritta: “STALKER”.
Ogni essere umano, fin dall’infanzia dovrebbe essere educato nel proprio ambito familiare ad avere rispetto e cura per le figure femminili, che siano esse madri, sorelle, amiche, come ha anche ribadito nel suo piccolo intervento l’Assessore al Turismo del Comune di Salerno, Enzo Maraio.
L’amore non si pretende, si dona all’altro senza riserve e si dimostra concedendo libertà, di pensiero e d’azione. La mostra, aperta al pubblico fino al 25 dicembre 2013, fa da apripista ad un più ambizioso progetto, la Biennale d’Arte Contemporanea, che avrà luogo in Salerno ad ottobre. Tele Parlanti si fa carico di manifestare a gran voce l’interesse e l’impegno a favore della battaglia intrapresa in difesa delle donne, per sanare una ferita che ancora sanguina con mestizia.
Per queste feste sarebbe cosa buona e giusta aprire il nostro cuore alla vera misericordia e la mente alla consapevolezza che non succede sempre agli altri di soffrire per questioni di gelosia e insano possesso, ritenute futili e facete, ma che di egemone controllo psico-fisico si muore, sempre più spesso a labbra serrata da altrui mano.