E’ Rocco Hunt il 19enne rapper di Salerno ad aggiudicarsi con la sua canzone Nu juorno buono, dedicata alla Terra dei Fuochi e cantata in parte in dialetto, la vittoria nella categoria Nuove Proposte della 64ma edizione del Festival di Sanremo. “Enzo Avitabile mi diceva che ti frega del linguaggio l’importante è o’ groove e il messaggio”. “Il successo al televoto (che ha ribaltato la classifica della sala stampa) significa che la gente mi ha ascoltato. Spero di aver dato un esempio positivo ai giovani, di chi crede nei propri sogni. Ieri ha vinto il popolo, non Rocco Hunt”.
«Nella mia musica – racconta – ci sono tante influenze, soprattutto dal rap statunitense che trasmette un messaggio sociale, per esempio quello di Nas. Ma ci sono anche sfumature della musica napoletana. Il mio brano è proprio un mix fra l’impegno sociale di Nas e un ritornello alla Pino Daniele. E poi questo è il primo pezzo del mio genere che è riuscito a vincere qualcosa a Sanremo.”
Rocco Hunt è il più giovane artista in gara al 64/o Festival di Sanremo. Nato nel 1994, voce del rap campano, affonda le radici nel tessuto sociale e urbano da cui proviene, le case popolari della Zona Orientale di Salerno. Un po’ scugnizzo e un po’ intellettuale, come si definisce lui stesso, Rocco fonda saggezza popolare e argomenti di attualità, cultura di strada e riferimenti culturali, con rime sia in dialetto che in italiano.