La Francia ha a cuore la salute dell’ambiente o forse ha solo a cuore la gestione della mobilità. Comunque sia, le nuove misure adottate dal ministro dei trasporti, Frédéric Cuvillier, riescono a raggiungere entrambi gli obiettivi in un solo colpo.
Una delle più importanti misure che rientra nel nuovo piano per la mobilità francese rivolto alle aziende prevede degli incentivi per chi utilizza la bicicletta per muoversi in città. È evidente che un comportamento simile avrà ripercussioni che si concretizzerano come vantaggi sia per la salute del nostro ambiente e quindi dei cittadini che in esso vivono e respirano sia per il traffico cittadino.
L’incentivo in questione prende la forma di un benefit riservato a quei bravi cittadini che sceglieranno di lasciare l’auto in garage per recarsi a lavoro piuttosto sulle due ruote, appunto. Il buon senso civico di tutte queste persone verrà ricompensato con una cifra simbolica di 0,25 centesimi di euro per ogni chilometro percorso in bicicletta.
Ovviamente la misura, essendo stata proposta e adottata del ministero dei trasporti, ha come scopo primario quello di migliorare la mobilità in città con un occhio attento comunque ai ciclisti. Oltre al benefit, infatti, sono previste anche una serie di altre misure per agevolare gli spostamenti di chi viaggia in bicicletta come per esempio la fine dell’obbligo di procedere sempre sul margine destro della strada, spesso la parte più ricca di insidie per le bici a causa della presenza di tombini, buche, asfalto più sporco o l’improvvisa apertura delle portiere delle auto parcheggiate. Inoltre, a questo provvedimento, si aggiunge anche l’autorizzazione a svoltare a destra, in condizioni di sicurezza, anche in caso di semaforo rosso e la creazione di parcheggi sicuri nelle vicinanze di tutte le principali stazioni ferroviarie entro il 2020, oltre che all’interno delle aziende dotate di posti auto per i dipendenti.
Un piano rivoluzionario che partirà in fase sperimentale in collaborazione con aziende selezionate su base volontaria e per il quale l’Agenzia francese per l’Ambiente e la Gestione dell’Energia ha stimato una spesa di circa 110 milioni di euro con un ritorno economico positivo, oltre che con conseguenze vantaggiose soprattutto sul piano della salute e della produttività.