Home News Cronaca Maxi multa dell’antitrust a Roche e Novartis

Maxi multa dell’antitrust a Roche e Novartis

1295
CONDIVIDI
Roche logo

Roche logoRoche e Novartis, i due colossi mondiali dei farmaci, sono finiti nel mirino dell’Antitrust italiano perché si erano messi d’accordo per spartirsi i miliardi derivanti della vendita di due farmaci identici per composizione ma diversi per nome – Avastin e Lucentis – e soprattutto diversi per prezzo. Un’operazione a danno di tutti, dai malati al servizio sanitario pubblico passando per le assicurazioni private.
Proprio tutti, insomma, a eccezione delle due case farmaceutiche che adesso sono state sanzionate dall’Antitrust con una multa da 180 milioni di euro.

Alla base dell’accordo c’è la scoperta di uno scienziato italiano, Napoleone Ferrara, che Novartis logonei laboratori della Genentech in California aveva individuato un principio che blocca il fattore della crescita dei vasi sanguigni. Un principio attivo che con Avastin serve, senza però portare risultati, per la cura di alcuni tumori molti gravi, mentre con Lucentis serve per guarire dalla degenerazione maculare senile, una malattia che conduce alla cecità e che nei Paesi industrializzati minaccia un over 60 su tre. Il farmaco è praticamente lo stesso, ma mentre una dose di Avastin ha un prezzo tra i 15 e gli 80 euro, Lucentis costa più di 900 euro a dose. Cosa fanno allora Roche e Novartis? Un accordo per spartirsi il mercato.
La Roche, che controlla Genentech, non registra il farmaco per la cura della malattia agli occhi e incassa alte royalties dalla Novartis per la commercializzazione del Lucentis. E siccome Novartis controlla oltre il 33% del capitale di Roche incassa, oltre ai proventi dalle vendite, la propria quota di utili.

Le due multinazionali, tramite incontri, scambi di mail, telefonate collusive che documentano lo scandalo, si sono spartite i compiti per creare l’allarme sull’uso di Avastin nelle cure oftalmiche, e per sabotare il valore di ricerche indipendenti che dimostrano invece l’assoluta equivalenza terapeutica dei due farmaci. Poi c’è il lavoro di lobby sulla stampa specializzata, sulle commissioni parlamentari, sugli organismi del ministero. Per il servizio sanitario nazionale, insomma, tutto questo si è tradotto, per il solo 2012, in una maggiore spesa di 45 milioni di euro che avrebbero potuto essere usati, per esempio, per assumere medici, infermieri o ausiliari. Inoltre, secondo la Società oftalmologica italiana (Soi) ci sono circa 100 mila pazienti che, a causa dei costi elevatissimi di Lucentis, spesso non compatibili con i budget dei singoli ospedali, non riescono ad avere accesso alla cura.