L’Italia ha un nuovo record, quella della disoccupazione. Gli effetti del peggior anno (2013) dall’inizio della crisi per il mercato del lavoro, infatti, si fanno sentire a pieno ancora nel primo mese del 2014. Lo scorso mese di gennaio il tasso di disoccupazione è balzato al 12,9%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su dicembre e di 1,1 su base annua, mentre in Europa il dato resta fermo al 12%.
I disoccupati italiani, secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, sfiorano i 3,3 milioni. Così, il tasso registrato in Italia a gennaio frena la piccola inversione di tendenza di dicembre, dove si scontava più che una ripresa degli occupati l’aumento degli inattivi.
E se si guarda soltanto al tasso di disoccupazione giovanile, il dato mette ancora più paura. Considerando, nella voce “disoccupazione giovanile”, quella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni, a gennaio ne risulta un dato pari al 42,4%. Anche secondo questo punto di vista, che è sempre provvisorio, si tratta del tasso più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. I giovani in cerca di un lavoro sono 690mila.
Di fronte a questi dati, il neo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha lasciato uno dei suoi ormai famosi tweet. “La disoccupazione è al 12,9%. Cifra allucinante, la più alta da 35 anni. Ecco perché il primo provvedimento sarà il JobsAct #lavoltabuona”.