Tra mezzi pubblici che scioperano, e qualche volta ci costringono ad andare a piedi, e lavoratori di fast food, che si astengono dal lavoro costringendoci a mangiare sano, sembra quasi che i sindacati abbiano preso a cuore la nostra forma fisica. Sarà il pensiero dell’estate alle porte?
Qualunque sia il motivo subliminale, cominciate a prepararvi perché il prossimo 15 maggio a scioperare saranno i fast food. Proprio così, in quella data, parte del personale dei fast food americani sarà in sciopero e gli abitanti di almeno 150 città dovranno fare a meno del loro panino quotidiano. In particolare, i lavoratori dei fast food hanno in programma lo sciopero di un giorno nei locali di Detroit, Chicago, Los Angeles, New York, Philadelphia, Miami e altre città.
La singolare decisione è stata presa durante una riunione sindacale a New York dei dipendenti di McDonald’s, Burger King, Wendy’s e altre catene, come ultima mossa nel continuo braccio di ferro tra industria e sindacati di un settore sempre più rappresentativo del mercato del lavoro dopo la crisi.
Attualmente la paga media per un lavoratore di fast food è di 9 dollari all’ora per un totale di circa 18.500 dollari all’anno. Secondo l’istituto statistico nazionale, però, 23mila dollari è lo stipendio minimo al di sopra della soglia di povertà. I sindacati, quindi, chiedono un aumento a 15 dollari all’ora e la possibilità di creare liberamente una rappresentanza sindacale sul posto di lavoro.
La protesta, inoltre, – e qui state attenti a progettare le prossime vacanze – varcherà anche i confini statunitensi: sempre il 15 maggio, infatti, chiuderanno i locali di Karachi, Casablanca, Londra, Bangkok, São Paulo, Dublino, Buenos Aires, Ginevra e San Salvador, più altri in India, Indonesia, Nigeria, Sudafrica, Belgio e Giappone.
E immagino che a questo punto starete pensando di averla scampata perché siete rimasti fedeli alla patria italica. E invece no. Anche le sedi italiane di McDonald’s, infatti, hanno aderito allo sciopero ma il loro giorno di protesta sarà il 16 maggio e le città interessate saranno solo Roma, Milano e Venezia.