Stamattina, quando l’orologio segnava esattamente le 4.29, c’è stato l’equinozio d’autunno. Eh già, anche io credevo che le stagioni si dessero il cambio sempre il giorno 21 dei mesi interessati, ma a quanto pare non è così, se fino a prova contraria oggi il calendario segna il 23 settembre.
L’equinozio è comunque quel momento che determina la fine dell’estate – al di là della realtà che ci sta facendo ancora parecchio sudare – e scandisce l’inizio della nuova stagione: l’autunno.
L’autunno, come la primavera, inizia nel giorno dell’equinozio, a differenza dell’estate e dell’inverno che invece sono scanditi dal fenomeno astronomico del solstizio. Quando si verifica l’evento dell’equinozio, la durata del giorno è uguale alla durata della notte.
Inoltre, l’equinozio e il solstizio sono determinati anche da altri fattori come ad esempio la posizione della Terra nel suo motivo di rivoluzione intorno al Sole. In particolare, l’equinozio che è il fenomeno che in questo momento ci interessa, corrisponde al momento in cui il Sole si trova all’intersezione del piano dell’equatore celeste – ovvero la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste – e quello dell’eclittica – cioè il percorso apparente del Sole nel cielo.
L’equinozio, sia d’autunno che di primavera, avviene in un istante preciso, che è quello in cui astronomicamente inizia la stagione successiva. Quell’istante può variare di anno in anno e presentarsi, quindi, in un arco temporale di alcuni giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (è per la stessa ragione che parliamo degli anni bisestili). In Italia, l’autunno arriva tra il 22 e il 23 settembre.