La lista dei Paesi che riconoscono i matrimoni tra persone dello stesso sesso si allunga. Dalle 14 dello scorso 8 ottobre, infatti, anche a Las Vegas e in Nevada, le coppie omosessuali potranno chiedere la licenza di matrimonio grazie alla decisione di una corte d’appello federale della California.
Negli Stati Uniti, dunque, il matrimonio ora è possibile per tutti in 35 stati più il Distretto di Columbia.
Stephen Reinhardt, uno dei tre giudici californiani che hanno scritto la sentenza, ha spiegato: “Le lezioni della nostra storia costituzionale sono chiare: l’inclusione rafforza le principali istituzioni, e non le indebolisce”.
Il giudice ha poi detto in toni molto più romantici che “quando una coppia omosessuale si sposa, proprio come succede con le coppie eterosessuali, diventa un modello di amore e impegno per tutti”.
Bello! Verrebbe quasi da chiedersi, però, che senso ha far girare una simile notizia in Italia, dove un ministro si batte affinché non ci sia neppure la possibilità di registrare i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero?
Forse nessuno o forse il senso è la speranza che anche qui si cominci a ragionare in modo diverso.