Silenzio, per favore. Non è il solito cartello che tutti, almeno una volta, abbiamo letto in qualche chiesa o in qualche altro posto, ma è lo slogan a cui si ispira una campagna per promuovere il turismo in Finlandia.
Chi c’è stato, lo sa: la Finlandia è uno di quei posti al mondo dove si riesce a godere pienamente della bellezza della natura non soltanto perché la natura è effettivamente bella ma anche perché intorno ad essa ci sono veramente pochi elementi di disturbo e, tra questi, non compaiono certamente i rumori. Persone, macchine, animali sembrano non esistere quando ci si trova di fronte all’immensità dei paesaggi finnici.
Ma come se la cosa non fosse abbastanza naturale, il Ministero del turismo finlandese ha lanciato un’insolita campagna per rinnovare l’immagine del Paese e spingere i turisti a visitarlo. “Silenzio, prego” è proprio lo slogan al centro di questa operazione.
D’altronde, turismo a parte, i rumori non fanno granché bene e questo lo sappiamo. Basti pensare che, secondo alcune statistiche, ogni anno in Europa muoiono circa tremila persone proprio a causa di infarti che dipendono dall’eccesso di rumore.
La campagna ha già dato i suoi frutti e, come si vede sul sito vistfinland.com, il silenzio da quelle parti è diventato così uno dei punti di forza del turismo. D’altronde, per quanto caciaroni possiamo essere, tutti prima o poi vogliamo incontrare noi stessi in quei luoghi belli e senza nessun rumore intorno se non quelli minimi che produce la natura stessa.
E proprio i finlandesi, attraverso una serie di studi scientifici, ci ricordano i vantaggi del silenzio per la salute e non solo, quindi, per il godimento delle bellezze naturali. Complice l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha quantificato i danni per la salute dei cittadini europei a causa del troppo rumore. I risultati? Sono impressionanti: 340 milioni di abitanti dell’Europa occidentale, infatti, perdono ogni anno un milione di anni di vita sana a causa del rumore. Senza contare poi le derivanti malattie cardiache.
Il silenzio, invece, è uno strumento ideale di riposo del cervello, che spesso soffre di disturbi legati all’affaticamento. Restando in silenzio, il nostro cervello recupera forza ed energia, pur rimanendo attivo e continuando a raccogliere ed elaborare informazioni.
Se non siete abbastanza convinti di questa teoria, pensate all’etimologia anglosassone della parola usata per indicare il rumore, “noise”. Questa parola viene dal latino e vuol dire nausea, con riferimento proprio al fastidio che subiamo ogni volta che viene interrotto il silenzio.