Inaugurato lo scorso 18 febbraio, il Museo Archeologico Etrusco DE FEIS detiene una notevole selezione di ceramica di bucchero. La sua nascita si colloca nel XIX secolo, ed è legata la Collegio fiorentino “Alla Querce”, dove p. Leopoldo De Feis, docente di latino e poi Rettore dell’Istituto, raccolse a scopo didattico, reperti archeologici esemplificativi della cultura etrusca.
Nel corso degli anni il suo fondatore ampliò la collezione con reperti di diverse tipologie e periodi storici, curando personalmente le donazioni di ex-allievi e gli acquisti di oggetti sul mercato antiquario.
L’attuale esposizione rispetta il precedente allestimento del Museo fiorentino, al quale sono state apportate alcune modifiche, aggiunti gli apparati didascalici e i pannelli esplicativi.
Si tratta di più di 800 reperti risalenti al periodo compreso tra l’età del Bronzo e l’epoca imperiale. La collezione raccoglie vasi, ceramiche, urne funerarie, pitture, altri resti funerari e parti di tombe che documentano la grandezza della civiltà etrusca fino alla graduale (e a tratti misteriosa) scomparsa dei membri di questa comunità con l’arrivo dei Romani.
Il popolo etrusco
Antica popolazione d’Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali, ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia, quello degli Etruschi fu il primo popolo d’Italia e prima ancora della conquista romana.
Sull’origine e la loro provenienza si hanno notizie piuttosto discordanti. C’è chi tendeva a far dipendere le loro origini da una migrazione venuta dall’Oriente, dalla Lidia a seguito di una grave carestia. Secondo altri la loro provenienza è dalle regioni settentrionali, per altri ancora pare siano di origine autoctona, E’ certo che gli Etruschi si sono formati in un coacervo di grandi civiltà pre-romane come Fenici, Greci e popoli orientali.
La mostra è stata inaugurata presso l’Istituto Denza di via Coroglio 9 a Posillipo, Napoli. E’ aperta al pubblico e alle scuole su richiesta.
Per contatti è disponibile il numero telefonico 081 575 75 33.