Se il computer è il più esposto agli attacchi informatici, è tutta colpa dei software pirata. Esiste, infatti, un diretto collegamento, tra l’impiego di software illegale sui computer e le infezioni da malware. Più è alto il tasso di pirateria in una nazione, più è probabile che i computer di quel Paese vengano colpiti da attacchi malware. Pertanto eliminare il software privo di regolare licenza dai sistemi informativi, dalle reti e dal cloud, si risolverà in un netto vantaggio in termini di riduzione delle minacce in ambito di cyber security. A stabilire ciò è una ricerca effettuata da Idc e commissionata da Bsa, la principale organizzazione al mondo del settore software.
L’analisi ha rapportato i tassi di software privo di licenza installato in ben 81 nazioni al dato di attacchi malware subiti sui computer degli stessi Paesi, secondo un’indagine condotta da Microsoft nel maggio 2014. Il risultato è stato quello di una forte correlazione positiva con un rapporto di 0,79, su un massimo di 1, tra tasso di utilizzo di software illegale e incidenti legati al malware.
Il principale motivo per cui non si dovrebbe utilizzare un software senza licenza è il rischio di minacce alla sicurezza causate da malware. Le preoccupazioni maggiori sono le intrusioni di hacker e la perdita dei propri dati. Eppure, ben il 47% del software installato sui PC in Italia nel 2013 è senza licenza.
Questi e altri risultati sono stati pubblicati nello studio globale “BSA Global Software Survey” dove si rileva inoltre la necessità di una gestione delle pratiche software efficaci, soprattutto in contesti aziendali.
“L’ambiente informatico è in continua evoluzione grazie anche al Cloud computing e ai dispositivi mobili che si collegano con i PC di tutta l’azienda; tuttavia, lo scorso anno c’erano ancora più di 27 milioni di PC in uso in Italia. Per questo è essenziale che i PC abbiano esclusivamente dei software legali” – dichiara Simonetta Moreschini, Chair della Commissione BSA Italia e continua – “i manager devono prestare attenzione ai criteri che possono adottare per garantire che le loro organizzazioni stiano utilizzando un software genuino con regolare licenza”.