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Servizi sociali, liberazione anticipata per Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi

Silvio BerlusconiBeatrice Crosti, il giudice di sorveglianza di Milano, ha concesso a Silvio Berlusconi la liberazione anticipata di 45 giorni, nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando per via della condanna definitiva per il caso Mediaset.

Secondo calcoli strettamente temporali, la fine della pena per Silvio Berlusconi, dovrebbe coincidere quindi con l’8 marzo. Il leader del partito politico Forza Italia, infatti, avrebbe dovuto concludere l’affidamento in prova ai servizi sociali, con tanto di attività di volontariato nel centro di anziani alle porte di Milano, il prossimo 23 aprile, ma detraendo da questa data i 45 giorni di liberazione anticipata concessa, finirà il suo iter il prossimo 8 marzo.

Il provvedimento con cui il giudice di Milano, Beatrice Crosti ha accolto la richiesta presentata da Berlusconi lo scorso 7 gennaio, è stato depositato questa mattina. Ora l’ufficio esecuzione della procura, che aveva dato parere negativo alla richiesta, deve notificare un nuovo atto con cui si comunica al leader di FI che, per via della liberazione anticipata, il fine pena secondo il ricalcolo sarà il prossimo 8 marzo. Poi il Tribunale di sorveglianza fisserà un’udienza per dichiarare l’estinzione della pena.

Il giudice avrebbe concesso la liberazione anticipata perché dopo l’episodio di Napoli, in cui chiamato a testimoniare al processo a carico di Lavitola aveva attaccato ancora una volta i giudici, Silvio Berlusconi si è sempre comportato in modo corretto. Inoltre, il provvedimento, per il quale il leader di Forza Italia finirà di espiare la pena il prossimo 8 marzo, si basa anche sulle relazioni positive dei servizi sociali e dei carabinieri.

L’estinzione della pena prevista per l’8 marzo, non cancellerà comunque gli effetti della legge Severino e quindi il leader di Forza Italia rimarrà incandidabile per sei anni e cioè fino a novembre 2019.