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Scuola, il 5 maggio sciopero generale

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La scuola scenderà di nuovo in piazza martedì 5 maggio. A dare l’annuncio ieri dello sciopero generale, nel corso di un sit in tenutosi a Santi Apostoli, a Roma, sono stati i sindacati confederali.
La mobilitazione riguarderà docenti, Ata e dirigenti scolastici di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal e a cui hanno già aderito anche Uds e Rete degli studenti contro il ddl varato dal governo Renzi.
“Questa è la prima grande mobilitazione del settore dopo il ddl”, ha detto da piazza Santi Apostoli Susanna Camusso, invitando a proseguire sulla strada dello sciopero generale, mentre è stata all’insegna dell’understatement la risposta della ministra dell’Istruzione Stefania Giannini: “Manifesto rispetto per chi sciopera – ha twittato – Stiamo cercando di costruire consenso su #labuonascuola, riforma culturale rivoluzionaria”.

Richieste dei sindacati della scuola

Ad alternarsi sul palco i rappresentanti delle RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) con i segretari generali dei sindacati per ribadire con forza le richieste su cui da settimane il mondo della scuola è mobilitato:
• no a modelli di gestione autoritaria che stravolgono i principi di un’autonomia fondata sulla collegialità, la cooperazione e la condivisione;
• subito un piano di assunzioni che assicuri la stabilità del lavoro per tutto il personale docente e ATA impiegato da anni precariamente;
• organici adeguati al fabbisogno, per un’offerta formativa efficace e di qualità;
• rinnovo del contratto scaduto da sette anni per una giusta valorizzazione del lavoro nella scuola;
• no a incursioni per legge su materie soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale;
• avvio di una strategia di forte investimento su istruzione e formazione, recuperando il gap che separa l’Italia dagli altri paesi europei.