Ogni progetto didattico ha la sua valenza educativa. In ambito letterario, matematico, scientifico, artistico, sportivo sono stati sviluppati numerosi progetti che poi vedono l’adesione da parte degli istituti scolastici, a seconda degli interessi, degli indirizzi e delle finalitá che l’istituto stesso vuole raggiungere. Ogni progetto, dicevamo, ha una sua valenza educativa per lo più incentrata sul binomio approfondimento-interesse. Molti sono anche i cosiddetti progetti di “educazione alla legalitá” perlopiù sviluppati e proposti dalle forze dell’ordine. Ed è proprio uno di questi progetti che la Dirigente dell’ Istituto Comprensivo “Cariteo Italico” di via degli Scipioni a Napoli, prof.ssa Maria Minopoli, coadiuvata dalla referente per la legalità, prof.ssa Miriam Campese, ha voluto fortemente riproporre ai propri studenti delle classi seconde e terze della secondaria di primo grado. Un progetto (che ci sembra il caso di segnalare) denominato “Train…to be cool” ideato e proposto dalla Polizia Ferroviaria, una specialità della Polizia di Stato che svolge la propria funzione pravalentemente nelle stazioni ferroviarie e sui treni.
Nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri, 25 gennaio 2017, alla presenza di oltre 80 studenti, il personale della Polizia Ferroviaria del Compartimento di Napoli, interagendo coi ragazzi e coinvolgendoli nella discussione (avvalendosi di slide e di capacitá oratorie che sanno attrarre anche i docenti), hanno illustrano i pericoli che si annidano nelle stazioni ferroviarie. Pericoli che vengono amplificati dalla distrazione e dalla disattenzione, fattori comuni ad ogni essere umano, a prescindere dall’età. Il Sostituto Commissario Maria Pia Tranchino e gli Assistenti Capo Michele Mele ed Enza Correra si sono praticamente intrattenuti in una chiacchierata di circa due ore con i ragazzi del “Cariteo Italico” spiegando le funzioni e i compiti della Polizia Ferroviaria ma soprattutto le ragioni per le quali certe regole vanno necessariamente osservate: non per imposizione ma per tutelare la sicurezza propria e di coloro che ci stanno accanto.
In gioco – hanno sottolineato i poliziotti – c’è il bene più prezioso, la vita, e bisogna salvaguardarla. Non hanno demonizzato l’uso delle cuffiette, ma hanno fatto comprendere come il loro utilizzo inappropriato nei luoghi ad alta frequentazione può essere pericolosissimo. Nel loro discorrere hanno fatto emergere come può risultare fatale non rispettare semplici indicazioni quali quella di non attraversare i binari e usare il sottopassaggio oppure di rispettare i segnali al passaggio a livello. Anche l’utilizzo, “garbato” ma d’effetto, di storie vere “raccontate dai protagonisti” ha aiutato i ragazzi a comprendere la pericolositá di alcuni atteggiamenti che generalmente alla loro etá si tengono in modo incosciente semplicemente per apparire “cool“.
Insomma, non un semplice progetto di educazione alla legalità ma di un’educazione ad una attenzione verso se stessi e nei confronti della propria vita. Un progetto che gli operatori della Polizia Ferroviaria hanno saputo trasmettere con passione e che la Dirigente Minopoli e la professoressa Campese hanno voluto riversare sui propri ragazzi. E non solo per “educare“.