Oggi è la Giornata Mondiale per la lotta alla Desertificazione. Che la questione ‘risorsa idrica’ sia un’emergenza per le generazioni future è ormai tristemente risaputo: è da tempo che geologi e scienziati di tutto il mondo, stanno mettendo in guardia su come l’emergenza idrica sia una problematica di portata planetaria.
E quest’anno il problema della siccità si ripresenta in maniera ancora più drastica rispetto agli anni precedenti.
Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio Nazionale dei Geologi afferma: “La situazione è allarmante ed è destinata a peggiorare col passare degli anni a causa del crescente aumento di temperatura e della riduzione delle precipitazioni che – secondo gli esperti – si è accentuata durante la stagione invernale e primaverile, come dimostra la richiesta dello stato di calamità naturale da parte della regione Sardegna a causa della siccità”.
Oggi 17 giugno si celebra la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, promossa annualmente dall’Onu in occasione dell’anniversario dall’approvazione della Convenzione per la lotta contro la desertificazione e la siccità. Ratificata da 200 Paesi nel lontano 1994 tale appuntamento offre ogni anno temi di approfondimento differenti. Lo slogan scelto per il 2017 è: ‘La nostra terra. La nostra casa. Il nostro futuro’.
I numeri relativi all’Italia fanno riferimento a uno studio del CNR secondo il quale il 21% del territorio nazionale è a rischio desertificazione, di cui il 41% localizzato nelle regioni meridionali, in particolare: in Sicilia (70%), in Puglia (57%), in Molise (58%), in Basilicata (55%), mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania tra il 30 e il 50%.
Due sono gli appuntamenti ufficiali che si terranno in Italia: in Sicilia dal 16 al 17 giugno rispettivamente a Giardini Naxos e a Floresta, e in Sardegna a Sassari, per la sola giornata di ieri 16 giugno, dove università, associazioni, enti di ricerca, ingegneri, agronomi, forestali e geologi, saranno impegnati nell’analisi dei rischi e delle azioni da mettere in pratica per giungere a uno sviluppo davvero sostenibile.
“Anche la catena alimentare – continua Giovine – è ovviamente legata alle componenti aria, acqua, suolo e la cattiva gestione della risorsa idrica a tutti i livelli, da scopi idropotabili a quelli irrigui o industriali, costituisce il vero problema, troppo spesso sottovalutato e trascurato, che interessa direttamente la salute umana”.
L’acqua e la sua tutela devono essere al centro di ogni attività di pianificazione. Secondo Giovine “tutto ciò passa inevitabilmente attraverso una maggiore organizzazione e un potenziamento degli enti preposti alla gestione e alla tutela delle acque come i consorzi di bonifica, soggetti utilmente preposti al riequilibrio e alla gestione del territorio; una gestione che si colloca come unica soluzione percorribile per la difesa idraulica, la tutela del suolo, la lotta alla desertificazione e per il dissesto idrogeologico”.