Il terremoto di Ischia è la nuova, e non ultima purtroppo, occasione per porre all’attenzione del governo l’urgente necessità di prevenzione del rischio sismico.
Terremoto e rischio sismico: bisogna essere consapevoli che quasi tutta l’Italia è sismica come sono sismici anche altri Paesi; bisogna convivere con questa sismicità!
Purtroppo in Italia non abbiamo ancora sviluppato la cultura della prevenzione come invece hanno fatto in Giappone dove esiste addirittura un museo della faglia!
“Dobbiamo dire con chiarezza che l’emergenza è limitata principalmente alla zona di Casamicciola – ha dichiarato Alessandro Mattera, Guida Ambientale Escursionistica che è sul posto – e non bisogna dimenticare la ricchezza geologica dell’intera isola di Ischia, grazie alla quale ogni anno arrivano centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Dobbiamo essere consapevoli che quasi tutta l’Italia è sismica come sono sismici anche altri Paesi. Bisogna convivere con questa sismicità. Proprio questi georischi hanno regalato risorse straordinarie come le terme, le rocce laviche”.
“Gli studi dei terremoti storici a partire da quello del 1228, fino a quello del 1883, ci indicano che la sismicità storica dell’area interessata è legata alla dinamica di un bacino magmatico che è in lento raffreddamento, la cui sommità si trova a 2000 metri di profondità. Dunque ad Ischia si tratterebbe di una sismicità differente da quella dell’Appennino Centrale che invece è legata ad un’attività di natura tettonica”. Lo ha dichiarato la professoressa Micla Pennetta, docente di Geologia Ambientale e Rischi Naturali presso l’Università Federico II di Napoli e referente campana dell’Associazione Nazionale dei Geomorfologi Italiani.
“Sempre gli studi ci dicono che la sismicità si svilupperebbe nel settore settentrionale dell’isola di Ischia – ha proseguito la Pennetta – dunque nei pressi di Casamicciola e la presenza di tufi non coesi, soffici, la morfologia del territorio hanno prodotto un’amplificazione locale delle onde sismiche, rispetto alle altre aree dell’Isola di Ischia che, invece, sono interessate dalla presenza di rocce laviche. Lo stesso evento sismico può produrre, infatti, intensità molto diverse anche in aree molto vicine fra di loro e questo per effetto di amplificazioni localo di onde sismiche dovute alla natura ed alla morfologia del terreno, oltre che alla diversa risposta degli edifici. Purtroppo in Italia non abbiamo ancora sviluppato la cultura della prevenzione come invece hanno fatto in Giappone dove esiste addirittura un museo della faglia”.