Un palazzo, la sua storia. Un viaggio unico e straordinario a ritroso nel tempo, quello che si è svolto ieri, nello storico Palazzo di Donn’Anna a Posillipo (Napoli), organizzato dall’Associazione culturale Medea Art rappresentata per l’occasione dalla dottoressa Susy Stracchino.
L’opera, rimasta incompiuta ma piena di fascino e suggestione tra i resti delle ville romane e i meandri delle grotte di Posillipo, ha accolto 73 visitatori che si sono addentrati all’interno della seicentesca struttura ammirandone la costruzione e conoscendone la sua storia grazie al dettagliato racconto dell’architetto Roberto Fedele, storico collaboratore della Fondazione Culturale De Felice che ha la sua sede proprio nell’antico edificio.
Il palazzo Donn’Anna, il palazzo con “due anime”, come è stato definito dall’architetto Fedele, a simboleggiare il bene e il male che da secoli hanno reso affascinante e misterioso l’antico edificio, deve il suo nome alla bellissima Anna Carafa consorte del viceré duca di Medina de las Torres. Costruito da Cosimo Fanzago nel 1630, avvolto da sempre da leggende e misteri, il palazzo non fu mai completato per la prematura morte di donn’Anna durante la rivolta di Masaniello e la fuga del vicerè a Madrid nel 1648.
Un percorso storico unico partito dai cortili, fino al teatro di corte, dove l’architetto Fedele attraverso immagini , foto e slide e un dettagliato racconto ha ricostruito la storia del Palazzo fino a raggiungere passando tra le alte pareti tufacee, il passaggio dal mare, attraverso le suggestive grotte di tufo godendo di scorci e panorama mozzafiato.
Le leggende
Nelle credenze popolari si racconta che Donn’Anna, confusa con la regina Giovanna D’Angiò, avesse tanti amanti e fra loro prestanti pescatori. Dopo aver trascorso con loro appassionate notti di amore, li ammazzava facendoli precipitare dal palazzo. La leggenda vuole che le anime di questi sventurati giovanotti tuttora si aggirino nei sotterranei dell’antica dimora.
Un’altra leggenda metropolitana, riportata dalla stessa Matilde Serao, racconta di un fantasma della giovane e bellissima Mercedes de las Torres che in una scena teatrale baciò il nobile Gaetano di Casapenna, amante della viceregina Anna Carafa. La giovane, nipote della nobildonna Carafa, scomparve misteriosamente. La regina giustificò la sua assenza con una decisione improvvisa di partire per prendere i voti. La donna non fu mai più ritrovata.
Medea Art
L’associazione culturale nasce dall’iniziativa di un team di professionisti. Archeologi, storici dell’arte, restauratori, architetti, geologi, che con la loro personale e consolidata esperienza nel settore, offrono nei luoghi dell’arte un servizio altamente qualificato con percorsi di arricchimento culturale e interiore.
Ciascuno con la propria personalissima esperienza contribuisce alla realizzazione di progetti tesi alla rivalutazione del patrimonio naturalistico e storico-archeologico di Napoli.
Attraverso percorsi guidati ed eventi unici, frutto di ricerche e studi approfonditi, il visitatore viene accompagnato in quel “viaggio” suggestivo il quale si dipana sullo sfondo della città che si svela nei suoi luoghi fisici.
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