Il Politecnico di Milano ha appena iniziato lo studio dell’applicazione di tecniche di navigazione autonoma e controllo orbitale di nanosatelliti per missioni verso asteroidi e comete, che rappresentano sì un pericolo ma anche una grande risorsa.
Oggi, non solo la Terra ma anche lo Spazio sta diventando decisamente affollato: è giusto e doveroso affrontare il tempo il rischio di collisioni potenzialmente catastrofiche con il nostro Pianeta di satelliti, asteroidi e comete.
Le ricerche del Politecnico di Milano
Il Politecnico di Milano precisamente, nell’ambito del progetto H2020 “Stardust Reloaded” (Stardust-R) che beneficia dello stanziamento di ben 4 milioni di euro, studierà tecniche di navigazione autonoma di nanosatelliti per missioni verso asteroidi e comete.
La parte di progetto a cura del Politecnico di Milano, coordinata dal prof. Francesco Topputo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, studierà in particolare l’applicazione di tecniche di navigazione autonoma e controllo orbitale di nanosatelliti (CubeSats) per missioni verso asteroidi o comete per studiarne forma e caratteristiche o prelevare campioni da riportare sulla Terra.
L’obiettivo è contenere la proliferazione di sonde interplanetarie verso questi corpi celesti sviluppando algoritmi in grado di guidare i satelliti in maniera autonoma, ottenendo un considerevole risparmio di tempo e risorse economiche.
Gli asteroidi sono miniere di metalli rari
Il progetto analizzerà metodi innovativi per l’individuazione e l’eventuale deviazione di asteroidi in rotta di collisione con la Terra, consentendo al contempo di avanzare le conoscenze su forma, peso, composizione e dinamica di questi corpi celesti.
Stardust-R indagherà anche sull’utilizzo delle risorse minerali di cui sono ricchi: gli asteroidi, una volta individuati e raggiunti, possono essere in pratica utilizzati come miniere di metalli rari (Asteroid mining).
15 borse di dottorato grazie a Stardust – R
Nel suo complesso il progetto permetterà di finanziare 15 borse di dottorato per altrettanti giovani ricercatori. Uno di questi giovani ricercatori sarà reclutato al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali dell’Ateneo milanese sotto la supervisione di Francesco Topputo.
Coordinato dalla University of Stratchclyde in Scozia, Stardust – R, oltre al Politecnico di Milano, comprende 20 partner tra cui l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e le Agenzie nazionali di Francia (CNES) e Germania (DLR).