Gastronomia Arfè, rappresenta la storia del gusto di alta qualità di Napoli e della Campania. Tra le più antiche d’Italia – datata 1870 – è conosciuta ed apprezzata anche all’Estero, quale simbolo d’indiscussa eccellenza partenopea. Proprio all’insegna del gran gusto, sono stati degnamente celebrati i 150 anni di attività dal patron Antonio Arfè.
Sorridente ed emozionato, ha condiviso questa importante ricorrenza con parenti, amici e clienti affezionati. Al suo fianco, la moglie Rosaria Troiano, le figlie Barbara e Martina, a comporre una famiglia veramente unita e affiatata. Poi, i fidati collaboratori Silvana, Carlos e Susy.
A coordinare i numerosi interventi dei colleghi professionisti dell’informazione, la giornalista Teresa Lucianelli, specializzata in enofood ed eventi, responsabile per l’ufficio stampa e la comunicazione, che ha firmato l’ampia rassegna on line, cartacea e video e curato gli incontri stampa. Tutti i rappresentanti deI mass media hanno partecipato attivamente e con entusiasmo dando il proprio contributo attraverso riprese e foto di alta qualità e ampi servizi giornalistici sulle principali testate a larga diffusione e specializzate.
Molti gli ospiti, suddivisi in piccoli gruppi. Tra essi, fornitori storici e sostenitori per l’occasione, quali Vincenzo Napolitano patron di Cantine Mediterranee; Giuseppe Rivoli per DAC Spa forniture alimentari; Pasquale Morgese, titolare del Caseificio Morgese vertici delle rispettive ditte, tra le fornitrici basilari della Gastronomia Arfè.
Quale torta, uno squisito Babà della tradizione, per ogni singolo evento, simbolo pasticciero di Napoli, sormontato da una lcandelina rossa contraddistinta dal numero “150”: tanti quanti sono gli anni di attività della rinomata gastronomia.
In ogni appuntamento, il patron ha ripercorso le tappe principali contraddistintive dell’attività, collegandosi alla rappresentativa raccolta aziendale di foto d’epoca e a varie documentazioni, tramandate dai suoi avi: autentici beni di famiglia nei quali si cela anche il successo dell’azienda. Passo dopo passo, ha delineato uno spaccato storico di Napoli e della Campania, d’indubbia rilevanza, collegando la storia della sua impresa con i contesti storici di tre secoli, le influenze e ripercussioni di due guerre mondiali e altri conflitti, dei numerosi eventi di rilievo che si sono susseguiti fino a questo 2020, pandemia inclusa, sul commercio alimentare e sulla ristorazione. Nei ricordi, le origini nel 1870, ai Quartieri Spagnoli, Antonio, la vendita dei generi primari di qualità garantita; poi, nel 1900, l’inaugurazione del primo negozio su strada, in vico Tiratoio 4, fondato da don Antonio Arfè e donna Teresina Mazziotti con ricercate specialità, prodotti caseari freschi e stagionati e salumi provenienti dalle province della Campania: prelibatezze presenti tuttora nell’attuale sede unica aperta di Chiaia nel 1950, gestita insieme alla moglie Rita Valente, dal figlio Pasqualino, sopravvissuto alla prigionia tedesca, che ampliò l’assortimento.
Con parole di affetto e gratitudine, ha reso onore al coraggio imprenditoriale della mamma, vedova nel 1972, nel proseguire l’attività con assoluta dedizione alla memoria del marito, con il supporto di Bartolomeo Plata, già aiuto di Pasquale, e l’aiuto dei giovanissimi figli: Carla e, al termine degli studi, Antonio, “cuoco specializzato per amore della famiglia” al quale va il merito di avere puntato sull’eccellenza del gusto partenopeo anche nell’ambito culinario di sua competenza, rispondendo con squisiti piatti della tradizione e gourmet, specialità rosticciere, variegati dolci, preparati in sede, alle nuove richieste di della clientela, anche attraverso catering e banqueting. Il Maestro di Cucina dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani, ha fidelizzato una clientela sempre più ampia e ha conquistato notorietà in ambito nazionale ed estero.
Attimi di commozione, quando Rosario Lopa, portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, ha ulteriormente valorizzati questa particolare occasione, conferendo il riconoscimento per meriti speciali ricevuto “tributato alla storica azienda, in occasione dei 150 anni di onorata attività, per meriti speciali nella valorizzazione dei prodotti della tradizione italiana e ricchezza gastronomica del territorio, che rappresenta dal 1870 il meglio della cultura culinaria: un secolo e mezzo al servizio dei consumatori, all’insegna del migliore gusto e dell’autentica eccellenza campana”.
Telecamere puntate, quando il patronchef ha ringraziato il portavoce Lopa, profondamente commosso e “onorato di ricevere questo ambito e significativo riconoscimento” che premia l’impegno degli Arfè, di generazione in generazione, dal 1870, in ambito alimentare e gastronomico. Ha poi presentato ufficialmente la figlia Barbara, già apprezzata emergente, quale erede dell’attività culinaria che gli succederà nell’attività culinaria di eccellenza.
“Impresa squisitamente artigianale, il successo della storica Gastronomia – come spiegato dagli stessi Arfè – è fondato sia sull’attenta selezione dell’offerta, l’asporto e la degustazione al momento, di specialità e tipicità alimentari a filiera controllata, provenienti dalle province della Campania, consegnate più volte al giorno da selezionatissimi fornitori; sia sulle gustose e famose pietanze cucinate in loco anche al momento, e gli irresistibili dolci, caratterizzati dall’appartenenza territoriale.”
Da sempre sensibile e attento alla tutela della salute, lo chefpatron sceglie metodi di cottura innovativi che impiega nel preparare anche i piatti della tradizione, per preservare le proprietà nutritive e i sapori originari, e allo stesso tempo garantire leggerezza e digeribilità, anche grazie ad alcuni “piccoli segreti che fanno la differenza” – rivelati in parte proprio in occasione dei 150 anni dell’attività – e impreziosiscono le ricette storiche e quelle esclusive targate Arfè. Quelle stesse deliziose specialità salate e dolci presentate e offerte nelle degustazioni celebrative agli ospiti, la cui presenza è stata premiata con gli irresistibili “i piaceri della gola”.
Gli appuntamenti celebrativi sono stati promossi con successo e hanno fornito tra l’altro lo spunto per evidenziare le alte competenze della Campania nel settore alimentare e in quello enogastronomico, e le radicate tradizioni di un popolo buongustaio che sente sempre vivo il culto della buona cucina e del bel vivere, all’insegna dell’eccellenza.